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Zanzare e bufale estive: cosa c’è di vero e cosa no sui rimedi anti-puntura

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Foto generica
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Zanzare e virus, tra fake news e verità: il “sangue dolce” non esiste. Ecco cosa funziona davvero per difendersi, parola di virologi ed entomologi. «I numeri delle infezioni da West Nile sono in linea con quelli degli scorsi anni. Ma la situazione non è destinata a migliorare a breve»: l’allarme del professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano.

Zanzare e fake news: i rimedi anti-puntura

«I numeri delle infezioni da West Nile sono in linea con quelli degli scorsi anni. Ma la situazione non è destinata a migliorare a breve». A parlare è il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, che lancia un allarme sulla crescente diffusione del virus: «In passato i casi erano localizzati soprattutto nella Pianura Padana. Ora, invece, si registrano focolai anche in Campania e nel Lazio, a conferma che l’area di circolazione si sta allargando».

Con le temperature elevate che favoriscono la moltiplicazione delle zanzare, il rischio sanitario cresce, soprattutto per le persone più fragili. E, proprio in estate, si intensificano anche le informazioni – ma purtroppo anche le disinformazioni – su come difendersi da questi insetti.

Zanzare: verità, leggende e mezze verità

I cambiamenti climatici hanno reso le zanzare una presenza quasi costante per buona parte dell’anno, ma in estate la loro attività raggiunge il picco. Con loro aumentano anche i virus veicolati, come West Nile, Dengue e Chikungunya. E, inevitabilmente, tornano in circolazione alcuni miti che possono generare false sicurezze.

Uno dei più diffusi? Che le zanzare scelgano le “vittime” in base al cosiddetto “sangue dolce”. Una convinzione senza alcuna base scientifica. A smentirla è Roberto A. Pantaleoni, entomologo del CNR-Iret di Sassari: «Le femmine di zanzara, che sono le uniche a pungere, cercano nel sangue le proteine utili alla produzione delle uova. A guidarle sono il calore e la CO₂ che emettiamo, non la “dolcezza” del sangue».

Il motivo per cui alcune persone sembrano essere punte più spesso dipende invece da stimoli chimici individuali, rilevati dalle zanzare a breve distanza, mentre calore e anidride carbonica agiscono da più lontano. Una combinazione di fattori fisiologici e genetici, dunque, rende alcuni più vulnerabili di altri.

Candele, piante e luci: cosa funziona davvero?

Tra gli altri falsi miti c’è l’idea che la luce attragga le zanzare. Anche in questo caso, la realtà è più complessa. Alcune lunghezze d’onda, come gli ultravioletti, possono attrarle, ma non è una regola generale e l’effetto varia a seconda della specie e del sesso dell’insetto.

Deludente anche il bilancio sui rimedi “naturali”: le candele alla citronella, per esempio, funzionano solo in prossimità della fiamma, mentre piante come lavanda, geranio e citronella hanno un’azione repellente limitata allo spazio immediatamente circostante.

Poco utili anche i dispositivi a ultrasuoni, non supportati da studi scientifici. «Sono spesso costosi, ma la loro efficacia è tutta da dimostrare», avverte Pantaleoni.

Cosa fare, allora?

La soluzione più efficace resta quella dei repellenti chimici. «Funzionano – conferma l’entomologo – ma hanno una durata limitata e vanno riapplicati più volte al giorno». In parallelo, sono fondamentali le buone pratiche: eliminare ristagni d’acqua, usare zanzariere e indossare abiti chiari e coprenti.

Intanto, gli esperti raccomandano di non sottovalutare i rischi per la salute, soprattutto per chi vive in aree dove i focolai si stanno consolidando. E per evitare che le zanzare continuino ad avere la meglio, la lotta va condotta anche sul piano dell’informazione: smontare i miti, oggi, è già una forma di prevenzione.

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