Cronaca

West Nile, morto un 76enne a Grazzanise: la vittima era originaria del Salernitano

west nile morti campania
Foto generica
Foto generica

Si continuano a registrare decessi in Campania a causa del West Nile o più comunemente chiamata Febbre del Nilo: morto un 76enne a Grazzanise, era originario della provincia di Salerno. La Regione: “Situazione sotto controllo”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

West Nile, morto un 76enne originario di Salerno: “Erano pazienti fragili”

Il virus West Nile continua a fare vittime in Campania. Salgono a cinque i decessi registrati nel 2025, su una trentina di casi complessivi, la maggior parte dei quali localizzati nella provincia di Caserta. Nello stesso periodo del 2024, le morti legate all’infezione trasmessa dalla zanzara comune erano state circa dieci.

Le due nuove vittime, come sottolineano le autorità sanitarie, erano entrambe persone vulnerabili. Il primo decesso risale alla mattinata di ieri: si tratta di un uomo di 72 anni residente a Maddaloni. Poche ore dopo è stata confermata la morte di un altro paziente, un 76enne di Grazzanise, ricoverato in condizioni critiche presso l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. L’uomo, originario della provincia di Salerno, in dialisi, è deceduto nella sua abitazione, ma era seguito da un centro sanitario a San Cipriano d’Aversa.

Sale così a nove il numero dei decessi per West Nile in tutta Italia. Nelle stesse ore è stato segnalato anche un nuovo caso nella zona: una donna di 76 anni, residente a San Felice a Cancello e affetta da diabete, è stata ricoverata nello stesso ospedale casertano con febbre alta e sintomi riconducibili a una forma acuta di encefalite. Le condizioni sono sotto osservazione.

La provincia di Caserta si conferma, dunque, come area endemica per il virus. Tuttavia, dal Dipartimento Salute della Regione Campania arriva un messaggio rassicurante: “La situazione è costantemente monitorata e, rispetto all’anno scorso, si registrano meno casi e, soprattutto, meno decessi”.

“Non parliamo di emergenza, ma serve più prevenzione”

Sul tema è intervenuto anche Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e provincia, che non nasconde le sue preoccupazioni: “L’endemia in corso è la conseguenza diretta di una prevenzione trascurata negli anni. È fondamentale rafforzare il personale e le risorse nei dipartimenti di prevenzione delle Asl e nei servizi di epidemiologia dei distretti”.

Zuccarelli sottolinea che, pur non essendo paragonabile a pandemie come quella da SARS-CoV-2, il West Nile rappresenta un campanello d’allarme: “Il virus non si trasmette da persona a persona e non ha caratteristiche pandemiche, ma il vero rischio riguarda i pazienti più fragili. Chi lotta ogni giorno contro malattie croniche può essere seriamente compromesso da una semplice puntura di zanzara”.

In linea con quanto già affermato dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, il presidente dell’Ordine rilancia l’importanza delle bonifiche ambientali: “Serve garantire ambienti più salubri, soprattutto per chi è più esposto. È a queste persone che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione con maggiore cura e responsabilità”.

Donazioni di sangue: in Campania nessuna sospensione

A livello regionale, non sono previste al momento limitazioni alle donazioni di sangue. Nessuna delle province campane figura tra le 32 aree italiane dove è stato disposto lo stop precauzionale. Lo precisa il Centro regionale sangue, che ha attivato le consuete misure di sicurezza: tutti i donatori vengono sottoposti a una valutazione clinica approfondita e a test molecolari per escludere la presenza del virus.

Nel frattempo, anche la FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) ha rafforzato la rete nazionale degli ospedali sentinella per monitorare più da vicino l’andamento dell’infezione, alla luce dei recenti focolai rilevati in varie zone del Paese.

CampaniaWest Nile

Ultime notizie