Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, prosegue l’inchiesta su un grave episodio di violenza sessuale che sarebbe avvenuto la notte di Ferragosto a Santa Maria di Castellabate, nel Cilento.
Al centro delle indagini una ragazza di 16 anni che avrebbe subito abusi da parte di due coetanei, entrambi residenti ad Angri e oggi sottoposti a misura di collocamento in comunità su disposizione dell’autorità giudiziaria minorile.
Violenza su una minorenne durante il Ferragosto nel Cilento
L’attività investigativa è stata condotta dalla Squadra Mobile di Salerno e si basa su una pluralità di elementi ritenuti rilevanti dagli inquirenti. Secondo la ricostruzione, la giovane si trovava sulla spiaggia per partecipare ai festeggiamenti di Ferragosto, in compagnia di amici. Nel corso della serata avrebbe assunto alcolici e sostanze stupefacenti leggere, circostanza che, secondo l’accusa, l’avrebbe resa particolarmente vulnerabile.
Intorno alle 4 del mattino, i due ragazzi sarebbero intervenuti avvicinando la minorenne con un pretesto, invitandola ad allontanarsi dal gruppo. Le avrebbero suggerito di seguirli per rinfrescarsi a una fontana, ma in realtà l’avrebbero condotta in un’area parcheggio adiacente a uno stabilimento balneare. In quel luogo, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, la ragazza sarebbe stata bloccata con la forza e abusata a turno.
Durante l’aggressione, la sedicenne sarebbe stata anche insultata e privata della possibilità di reagire. Successivamente sarebbe stata riaccompagnata nei pressi della spiaggia, dove avrebbe trascorso la notte all’aperto, per poi fare rientro a casa solo la mattina seguente. Solo diverse ore dopo avrebbe raccontato quanto accaduto alla madre, dando avvio alla denuncia.
Un contributo decisivo alle indagini è arrivato dalla segnalazione dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli, che il giorno successivo avevano riscontrato nella giovane un forte stato di agitazione. Da quel momento sono scattati gli approfondimenti investigativi, culminati nella testimonianza resa alla polizia giudiziaria e successivamente alla Procura, ritenuta attendibile dal giudice per le indagini preliminari.
A rafforzare il quadro indiziario vi sarebbero anche immagini di videosorveglianza che immortalano la ragazza mentre tenta di allontanarsi dai due giovani, i quali, invece, cercano di sorreggerla e di impedirle di avvicinarsi a un’ambulanza del 118 presente in zona quella notte. Ulteriori riscontri sarebbero emersi dall’analisi dei tabulati e delle celle telefoniche, che collocherebbero entrambi gli indagati nello stesso luogo e nello stesso arco temporale della presunta violenza.
Un ulteriore elemento, finito agli atti dell’inchiesta, riguarda un contatto avvenuto circa un mese dopo i fatti: uno dei due ragazzi avrebbe rintracciato la sedicenne, chiedendole di ritirare la denuncia e sostenendo di ritenere che quella notte fosse consenziente.
La Procura aveva inizialmente richiesto la custodia in un istituto penale minorile; il giudice ha disposto invece il collocamento in comunità. I due giovani, entrambi incensurati e tutelati dalla presunzione di innocenza, saranno ascoltati nei prossimi giorni per fornire la loro versione dei fatti in sede di interrogatorio di garanzia.
