Cronaca Salerno, Salerno

Violenza di genere, 766 denunce in dieci mesi: il quadro della Procura e la sfida della prevenzione

tina sgarbini soffocata pellicola
Tina Sgarbini
tina sgarbini soffocata pellicola

Un femminicidio, quello di Tina Sgarbini, 47 anni, madre di tre figli, uccisa lo scorso agosto dal compagno Christian Persico. È il dato più grave all’interno del quadro che, nel 2025, fotografa la violenza domestica e di genere nel distretto salernitano. A delinearlo sono gli archivi della Terza sezione della Procura di Salerno, diretta dal procuratore aggiunto Rocco Alfano, che si occupa dei reati previsti dal Codice rosso. I numeri, riportati da Il Mattino, mostrano una realtà complessa: 249 episodi di stalking, 229 lesioni personali, 76 violenze sessuali, due delle quali commesse da più persone.

Violenza di genere, 766 denunce in dieci mesi

La tipologia di reato più frequente resta quella dei maltrattamenti in famiglia, con 327 procedimenti aperti dall’inizio dell’anno. Si tratta di situazioni che coinvolgono violenza fisica e psicologica, minacce, controllo economico e isolamento affettivo. La dimensione domestica continua a rappresentare un contesto in cui è difficile intervenire tempestivamente. Molte vittime maturano la decisione di denunciare solo dopo un lungo periodo di esposizione al rischio, mentre altre restano intrappolate nella paura di non essere credute o di subire ritorsioni.

Accanto ai maltrattamenti, gli episodi di stalking documentano un fenomeno caratterizzato da telefonate, inseguimenti, appostamenti e pressioni ossessive. In numerosi procedimenti, la fine di una relazione o il rifiuto diventano il punto di innesco di comportamenti persecutori. Le 76 violenze sessuali registrate nel 2025 mostrano ancora un ampio sommerso: la vergogna e il timore di rivivere l’accaduto frenano molte denunce, rendendo il dato ufficiale indicativo ma non esaustivo.

Un fronte in crescita riguarda le violenze agevolate da strumenti digitali. Otto i fascicoli per revenge porn: la diffusione non consensuale di immagini intime. Gli inquirenti ritengono che il numero reale sia superiore, perché il timore dello stigma sociale spesso porta le vittime a non rivolgersi alle autorità. Tra i procedimenti emerge anche un caso relativo alla deformazione permanente del volto, previsto dall’articolo 583-quinquies, e un fascicolo per costrizione al matrimonio, che ha riguardato una giovane donna straniera sottratta a pressioni familiari.

La sezione si occupa inoltre dei reati contro i minori: nove procedimenti per atti sessuali con minorenne e due per pornografia minorile. In questi casi, le indagini richiedono monitoraggio digitale, analisi dei dispositivi e collaborazione con la polizia postale.

Nei primi dieci mesi del 2025 sono state raccolte 766 denunce, contro le 636 dello stesso periodo del 2023 e le 865 complessive del 2024. Il fenomeno è in aumento e la risposta istituzionale si concentra su intervento rapido, tutela e sostegno. La sfida resta nell’intercettare la violenza prima che diventi irreparabile.

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