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Vincenzo De Luca frena su Fico: «Senza programma non ci sono candidati, io continuo il mio lavoro»

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Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca frena sul candidato a presidente della Regione Campania, Roberto Fico: «Senza programma non ci sono candidati». Il governatore attacca sul blocco degli aiuti a Gaza: «Barbarie».

Campania, Vincenzo De Luca: «Fico? Senza programma non ho candidati»

Nella sua consueta diretta social del venerdì, il governatore Vincenzo De Luca ha frenato sull’ipotesi di un sostegno a Roberto Fico, precisando che ogni decisione passa per un programma chiaro e condiviso. «Fin quando non mi sarà presentato un programma concreto, io non ho candidati», ha dichiarato, ribadendo che l’appoggio arriverà solo a un progetto che metta al centro famiglie, giovani, donne, imprese e disoccupati. «Ho la sensazione – ha aggiunto – che non lo sappiano neanche loro». Il presidente ha anche richiamato il peso del consenso personale: «Continuerò a fare il mio dovere fino all’ultimo minuto, per rispetto di quel 70% di cittadini campani che mi ha dato l’onore di governare».

Sport e fondi

De Luca ha poi difeso gli investimenti della Regione sullo sport, ricordando i quasi 160 milioni destinati a Napoli e i lavori allo stadio San Paolo, oggi Maradona: «Senza l’intervento regionale del 2019 il Napoli non avrebbe potuto giocare la Champions». Critiche invece alla gestione delle risorse per Bagnoli, con 1,2 miliardi che, secondo il governatore, avrebbero potuto finanziare «quattro stadi, non uno».

Gaza

Sul fronte internazionale, De Luca ha condiviso la proposta della premier Giorgia Meloni di riconoscere lo Stato palestinese, chiedendo però ulteriori condizioni: rispetto dei confini ONU, liberazione degli ostaggi, cancellazione di Hamas e ritiro dei coloni israeliani dalla Cisgiordania.
Parole durissime anche sul blocco degli aiuti a Gaza: «Israele vuole affamare e assetare i palestinesi. Siamo alla barbarie totale». Riguardo alla Flottilla per Gaza, ha sottolineato che non si tratta di una soluzione logistica ma di «un gesto politico per svegliare l’Occidente e lo stesso governo Meloni da una condizione di indifferenza».

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