Cronaca

Il video con la madre di Martina Carbonaro e le scuse di Patrizio Chianese: “Non l’ho fatto per pubblicità”

Martina Carbonaro video madre
Frame da video
Martina Carbonaro video madre

Arrivano le scuse del tiktoker Patrizio Chianese dopo le polemiche in seguito ad un suo video girato con la madre di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall’ex fidanzato. Nel filmato si vede il noto tiktoker preparare il panino che Martina acquistava sempre, con accanto la madre della 14enne che indossa una maglietta con la foto della figlia.

In seguito al filmato andato virale sia la madre della giovane che Patrizio Chianese sono stati travolti dalle critiche, tanto che il video è stato rimosso. Il ragazzo è stato accusato di aver approfittato della tragedia per sponsorizzare la sua attività. «Era un video per commemorare Martina», si difende ora, «non era stato fatto per fare pubblicità» spiega il tiktoker.

Il video con la madre di Martina Carbonaro e le scuse di Patrizio Chianese

«Da come avete visto dai video, la mamma di Martina, la ragazza che è venuta a mancare, è venuta da me a mangiare l’hot dog. – racconta il tiktoker – Appena è venuto mi ha chiesto: “Patrizio, mi potresti fare l’hot dog che facevi a mia figlia?”. In quel momento io lo volevo offrire ma la mamma mi ha di no e che il lavoro si paga».

«Insieme a lei abbiamo deciso di fare un video in ricordo di sua figlia, di quando era felice venendo da me perché era una mia fan. Però appena messo il video sono arrivati insulti a tutta forza. La signora mi ha chiamato e mi ha detto di cancellare il video. E io giustamente, per rispetto suo, l’ho cancellato subito. Se volevo fare pubblicità il video poteva rimanere ancora là, invece l’ho cancellato all’istante».

«Chiedo scusa se ho potuto urtare la sensibilità di qualcuno, ma l’ho fatto solo per commemorare Martina che era del mio paese di Afragola e non l’ho fatto per pubblicità. Pure io vengo dalla sofferenza e so che può significare per una mamma», ha concluso.



La mamma di Martina: “Sono sempre stata presente”

Sui social sono apparsi molti commenti di utenti che accusano Fiorenza, la madre di Martina Carbonaro, di essere “fredda e distaccata”  e di non essersi preoccupata della figlia quando era viva. La donna, come riportato da Il Mattino, ha replicato spiegando che «Ho scoperto di uno schiaffo tre settimane fa. Io dissi a mia figlia: Marty tu vai a scuola non è che Ale ti dà fastidio? dimmelo così noi potevamo andare a parlare con i genitori. Marty disse di no».

«Nelle ultime settimane mia figlia era tranquilla. – prosegue Fiorenza – Non mi ha mai dato problemi. Se mi vedete forte è perché la forza che ho me l’ha data lei. Dopo la morte dei miei genitori avevo lei.»

«Mi state giudicando essere fredda. Che non mi importa di mia figlia. Io sono stata sempre presente – aggiunge la donna– li tenevo sotto controllo. Io per mia figlia mi facevo uccidere. Mia figlia era tutto per me. Quindi non giudicate. Principessa mia avrai giustizia».

La nota dell’avvocato: serve supporto psicologico per i genitori di Martina

«È doveroso denunciare con fermezza che non è accettabile che lo Stato abbia abbandonato i genitori di Martina Carbobaro: dopo l’omicidio brutale di una figlia, non è accettabile che una madre ed un padre vengano lasciati soli senza alcun supporto psicologico immediato, senza assistenza, senza un minimo di tutela umana». Lo sottolinea l’avvocato Sergio Pisani, legale dei genitori di Martina Carbonaro.

«Nessuno può pretendere razionalità o comportamenti ‘coerenti’ – dice ancora Pisani – da genitori che si ritrovano catapultati in un incubo, in uno stato di shock profondo e prolungato.
Quando si subisce un trauma simile, la mente si frantuma, e può portare a gesti o parole che vanno letti per ciò che sono: il linguaggio della disperazione, della frattura psichica, del dolore assoluto. Lo Stato non può voltarsi dall’altra parte.»

Il legale conclude: «Deve esserci con aiuti immediati, con psicologi, con sostegno reale. Perché se una madre impazzisce di dolore, la responsabilità è anche di chi non ha fatto nulla per aiutarla.
Chi perde un figlio in modo così crudele non può essere lasciato solo. Mai».

Afragola

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