Cronaca

“Se mi denunci uccido nostra figlia”: butta la vernice addosso alla moglie con la bimba in braccio

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Macchie di vernice e bottiglie di tè lanciate contro di lei, insulti, violenze sia fisiche che psicologiche. L’incubo di una donna nel Salento si è concluso la sera di venerdì 7 febbraio, dopo l’ennesimo attacco da parte del marito, che l’avrebbe minacciata con un fucile da caccia. L’uomo di 48 anni è stato arrestato.

Un uomo butta la vernice addosso alla moglie con la bimba in braccio

Anni di insulti e violenze, anche nei confronti delle figlie, accompagnati da una minaccia terribile: “Ti ucciderò mentre dormi”. L’incubo di una donna di Lizzanello, in provincia di Lecce, si è concluso nella serata di venerdì 7 febbraio. I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 48enne accusato di maltrattamenti familiari. L’intervento dei militari è stato richiesto dalla moglie, che ha contattato il 112 dopo essere stata minacciata di morte dal consorte. Durante una lite, l’uomo ha impugnato un fucile regolarmente registrato, ma la donna è riuscita a mettersi in salvo fuggendo dall’abitazione.

Trasportata in ospedale dai carabinieri, le sono stati diagnosticati traumi alla testa, al braccio e al ginocchio sinistro, insieme a escoriazioni e lividi. Tuttavia, le ferite più gravi erano quelle invisibili. Una volta dimessa, ha finalmente trovato il coraggio di parlare: ha raccontato di anni di abusi, minacce e maltrattamenti incessanti.

Le violenze non colpivano solo lei, ma anche le figlie, oggi di 11 e 13 anni, che erano a loro volta vittime della furia del padre. In un’occasione, avrebbe afferrato il collo di una delle bambine, rischiando di soffocarla. “Se mi denunci, la uccido” avrebbe urlato. In un’altra situazione, avrebbe rovesciato un secchio di vernice sulla faccia della moglie mentre teneva in braccio una delle piccole. E ancora, dopo aver versato una bottiglia di tè addosso alla donna, le avrebbe detto: “È meglio sputarti addosso che colpirti con i pugni”.

Venerdì sera la situazione è degenerata nuovamente. Durante un litigio, il 48enne ha estratto un fucile regolarmente detenuto e l’ha minacciata di morte. Ma questa volta la donna non è rimasta passiva: è riuscita a scappare e a chiamare il 112. I carabinieri, giunti rapidamente sul posto, lo hanno trovato mentre tentava di scappare. Nel suo giubbotto avevano anche una lama di 14 centimetri. Per il 48enne, dopo aver ascoltato il pubblico ministero di turno, si sono aperte le porte del carcere di Lecce.

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