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Presunta truffa sugli appalti pubblici a Valva: nessuna misura cautelare per i politici coinvolti 

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Valva

Il Tribunale del Riesame di Salerno ha respinto il ricorso della Procura nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta truffa negli appalti pubblici a Valva confermando la decisione del gip di non applicare alcuna misura cautelare nei confronti degli indagati, tra cui l’ex sindaco Vito Falcone e l’ex vicesindaco Lorenzo Falcone. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino. 

Valva, presunta truffa sugli appalti pubblici: il Riesame respinge le misure cautelari per i politici

La vicenda giudiziaria, che aveva portato al sequestro di 787mila euro, si basa su accuse di falso ideologico, turbata libertà degli incanti e truffa aggravata ai danni di ente pubblico. Il provvedimento era stato eseguito dalla Squadra Mobile della Polizia di Salerno nei confronti di ex amministratori, pubblici ufficiali del Comune di Valva e di un imprenditore.

L’indagine era partita da una denuncia del sindaco in carica, Giuseppe Vuocolo, che aveva segnalato presunti illeciti relativi a un appalto per la sistemazione idrogeologica del territorio comunale.

L’indagine

Secondo la Procura, l’ex sindaco Vito Falcone, il suo vice Lorenzo Falcone e l’ex assessore Elio Feniello avrebbero agito in concorso con l’imprenditore Aniello Abate, titolare della Fga, redigendo false perizie di variante e attestando falsamente l’esecuzione dei lavori.

L’obiettivo, secondo le accuse, sarebbe stato quello di ottenere indebitamente fondi pubblici, per un totale di circa 787mila euro, attraverso certificazioni e verbali di sopralluogo falsificati. Tuttavia, in questa fase, il Riesame ha ritenuto inammissibile il ricorso della Procura, non trovando elementi sufficienti per disporre misure restrittive.

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