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Vallo della Lucania, il Comune interviene sul caso movida: “La piazza non è una discoteca”

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A Vallo della Lucania si accende il dibattito sulla movida cittadina. Dopo giorni di discussioni tra residenti e gestori dei locali di Piazza Vittorio Emanuele, arriva la presa di posizione dell’amministrazione comunale. Come riporta Il Mattino, il capogruppo di maggioranza Antonio Bruno ha invitato tutti al rispetto delle regole e al buon senso, respingendo le accuse di immobilismo e sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra socialità e vivibilità.

Vallo della Lucania, il Comune interviene sul caso movida

«Vorrei spezzare una lancia in favore di Vallo – ha dichiarato Bruno – non perché sono amministratore, ma perché ci vivo, ci lavoro e ci tengo. Qui c’è confronto, vitalità, discussione: segni di una comunità viva, non di una città spenta». Il riferimento è alle recenti polemiche legate al rumore e agli assembramenti notturni nella principale piazza del centro cilentano.

Il capogruppo ha voluto chiarire la posizione del Comune: «La musica a volume alto non è sinonimo di socialità, ma di voler trasformare la piazza in una discoteca. Piazza Vittorio Emanuele è uno spazio pubblico, condiviso. La musica si può mettere, ma senza esagerare. Prima delle ordinanze serve il buonsenso. Quando si supera il limite, il rischio è che il giocattolo si rompa».

Bruno ha poi ricordato l’evoluzione del centro cittadino negli ultimi anni: «Un tempo c’erano due locali e bastavano ottanta persone per parlare di movida. Oggi ci sono dieci attività e centinaia di giovani, ma si dice che c’è poca gente. Vallo è una città di novemila abitanti, non New York».

L’amministratore ha ribadito la volontà dell’amministrazione comunale di non soffocare la vita notturna, ma di regolamentarla: «Non vogliamo stroncare la movida, ma evitare che si stronchi da sola. Le regole ci sono, e chi non le rispetta danneggia tutti. In nessuna piazza d’Italia si ascolta musica a tutto volume o si parcheggia ovunque: non vedo perché qui debba essere diverso».

Infine, un messaggio rivolto ai più giovani: «Tutti vogliamo una piazza viva, ma servono equilibrio e rispetto. L’aggregazione non si costruisce solo con la musica o i cocktail. Ci sono altri spazi, altre forme di partecipazione: associazioni, cultura, innovazione. Essere giovani non significa solo tunz tunz e gin tonic».

L’amministrazione comunale, conclude Il Mattino, punta dunque a tutelare la convivenza civile senza spegnere la socialità, ma ribadisce un principio chiaro: la piazza di Vallo della Lucania non può trasformarsi in una discoteca a cielo aperto.

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