Vaccino Sputnik per la Campania, dopo l’annuncio del contratto per l’acquisto del siero anti covid creato in Russia, e dopo il chiarimento da parte del Governatore, il Premier Mario Draghi blocca ogni “entusiasmo” e risponde, seppur indirettamente, De Luca “Starei attento a fare contratti, se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”.
Vaccino Sputnik in Campania, Draghi frena De Luca
La campagna vaccinale in Italia procede a passo di lumaca, molte regioni sono nel caos, e alcune non hanno neanche terminato le somministrazioni agli over 80. In questo marasma, interviene “a gamba tesa” il presidente della Campania, annunciando la prenotazione delle dosi del farmaco anti covid prodotto in Russia, lo Sputnik. Ma forse le cose non andranno come previsto per la regione guidata da De Luca.
Tempi lunghi
A smorzare gli entusiasmi ci ha pensato il Premier Draghi, che oggi ha risposto, indirettamente, a De Luca, sconfessando, di fatto, quanto detto dal Governatore“Starei attento a fare contratti, perché ieri la presidente della commissione ha messo in luce come, da un’indagine fatta dalla commissione parlando col fondo d’investimento russo, possono produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto all’estero. È vaccino in due dosi, a differenza di Johnson & Johnson, e all’Ema non è stata ancora presentata formale domanda su questo ma sta facendo review delle varie componenti e non si prevede che l’Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi. Se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”.