Cronaca

Furbetti del vaccino, il sindaco di Corleone si dimette: “Mi sono vaccinato non per beneficiare di un privilegio”

Il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, si dimette. Il passo indietro è avvenuto dopo l’indagine dei Nas sui “furbetti” del vaccino nel centro del Palermitano. “Ho derogato consapevolmente a quanto stabilito dalla Regione per richiamare l’attenzione di chi decide”. È la linea difensiva del primo cittadino nella lettera inviata al presidente della Regione Nello Musumeci in cui formalizza le sue dimissioni “irrevocabili”. Il sindaco e gli assessori, tra cui Walter Rà, figlio del direttore sanitario dell’ospedale di Corleone, hanno avuto una dose di Pfizer, compreso il richiamo, anche se non erano nelle liste dell’Asp.

I “furbetti” del vaccino, si dimette il sindaco di Corleone

“Ho accettato di essere vaccinato a seguito di indicazione pervenutami circa la possibilità di utilizzare una dose residuata – ha scritto – perché convinto che il ruolo ricoperto, comportando enormi responsabilità nel contenere e prevenire il diffondersi della pandemia, mi obbligasse a preservare il mio stato di salute, per corrispondere quotidianamente ai tanti bisogni della comunità corleonese”.

E ancora: “Quindi mi sono vaccinato non per beneficiare di un privilegio, quanto per il dovere che ho avvertito di non essere costretto ad abbandonare il posto in trincea, dove stanno sempre tutti i sindaci, in particolare quando si combatte una strenua e difficile battaglia quale quella contro il virus – aggiunge l’ormai ex amministratore – In quelle priorità i sindaci venivano e vengono ad oggi completamente ignorati, salvo a indicarli, quando serve, come primo avamposto dello Stato nei territori e nelle aree più marginali del Paese”. Nicolosi ha ricordato di aver scritto una lettera ai vertici della Regione in cui poneva il tema, “richiesta ignorata, ma secondo me da recuperare seppur con notevole ritardo”.


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