Nessun vincitore al primo turno per l’elezione del nuovo rettore dell’Università degli Studi di Salerno. Nessuno dei cinque candidati in corsa – Paola Adinolfi, Pietro Campiglia, Virgilio D’Antonio, Alessandra Petrone e Carmine Vecchione – è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta necessaria per l’elezione, aprendo la strada a una seconda votazione fissata per il 2 e 3 luglio 2025. Il risultato, tuttavia, disegna un quadro chiaro delle forze in campo e ridefinisce gli equilibri all’interno dell’ateneo come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Università di Salerno, fumata nera per l’elezione del rettore
Il primo verdetto ha premiato Virgilio D’Antonio, che ha ottenuto 364 preferenze, precedendo Alessandra Petrone con 340 voti. Più distanziati gli altri candidati: Pietro Campiglia ha raccolto 284 voti, Paola Adinolfi 202 e Carmine Vecchione 156. La sfida ha visto un serrato testa a testa tra D’Antonio e Petrone, quest’ultima considerata la candidata in continuità con l’attuale rettore Vincenzo Loia. A determinare l’andamento della competizione è stata anche una mobilitazione crescente all’interno delle diverse componenti dell’ateneo, che ha favorito un ampio dibattito sul futuro governo dell’Università.
La partecipazione al voto ha registrato dati straordinari: su 2.121 aventi diritto, l’affluenza ha superato il 90%, con punte del 95% tra docenti e studenti con voto pieno, 92% tra i ricercatori (voto al 50%) e 90% tra il personale tecnico-amministrativo (voto ponderato al 15%). Soddisfatta la presidente della commissione elettorale, la professoressa Genny Tortora: «C’è stato un desiderio forte di tornare a vivere pienamente la vita universitaria in presenza. La partecipazione ha testimoniato un coinvolgimento autentico, come nei periodi più vivaci della storia dell’ateneo».
Tuttavia, il clima elettorale non è stato privo di tensioni. In particolare, si sono registrati episodi critici legati a un rappresentante della Cisl, che avrebbe tentato di accedere ai seggi prima dell’orario previsto, inveendo contro la commissione elettorale e rendendo necessario l’intervento della Polizia per il suo allontanamento. La stessa Cisl, uno dei sindacati storicamente più influenti in ateneo, è apparsa frammentata in questa tornata, a differenza della compattezza espressa in occasioni precedenti.
Con l’impossibilità di eleggere il rettore al primo turno, l’attenzione ora si concentra sulle prossime mosse politiche e sulle possibili alleanze. È emblematica, in tal senso, l’immagine diffusa nel pomeriggio successivo al voto che ritrae insieme Adinolfi, Campiglia, D’Antonio e Vecchione, sottoscrittori del “Manifesto Programmatico e Metodologico” per il governo dell’Università per il prossimo sessennio. I quattro si erano già impegnati pubblicamente a sostenersi reciprocamente, direttamente o indirettamente, aprendo a nuovi scenari in vista della seconda votazione.