Come riportato dal quotidiano Il Mattino, si è svolto presso la sede della fondazione Ebris un incontro istituzionale con il neorettore dell’Università di Salerno, Virgilio D’Antonio, finalizzato a rafforzare l’asse tra mondo accademico e ricerca applicata.
Un confronto che, nelle intenzioni dei promotori, punta a creare un percorso comune capace di trattenere i giovani, offrire formazione di alto livello e costruire un ecosistema scientifico competitivo a livello internazionale, nel solco della tradizione della Scuola medica salernitana.
Un ponte tra Ebris e Università di Salerno
Ad aprire i lavori è stato Giulio Corrivetti, vicepresidente del cda di Ebris, che ha definito questo percorso una «sfida ambiziosa», indicando Salerno come potenziale hub della ricerca internazionale nei settori della biomedicina, della neurochirurgia, delle neuroscienze e della medicina preventiva e di precisione. Corrivetti ha ribadito la necessità di «unire le risorse» per contribuire alla crescita del territorio, delineando una traiettoria che colleghi la storicità della Scuola medica, la visione della fondazione e quella dell’ateneo. Un’alleanza che, ha spiegato, dovrà incidere sulla formazione, sulle competenze e sulla capacità del territorio di attrarre risorse nei campi chiave della salute, del cervello, dell’intestino e del microbioma.
Sulla stessa linea si è inserito l’intervento di Alessio Fasano, presidente del cda e direttore scientifico della fondazione Ebris, che ha definito il progetto «un ponte tra tradizione e innovazione». Fasano ha ricordato come l’identità dell’istituto affondi le radici nel patrimonio della Scuola medica salernitana, reinterpretato oggi attraverso strumenti moderni e grazie alla partnership con il Mass General Brigham for Children. Ha sottolineato inoltre la capacità dei progetti della fondazione di tradurre i risultati della ricerca in terapie e strumenti di prevenzione, con ricadute nei campi del microbioma, dell’immunità, della nutrizione e delle neuroscienze.
Nel suo intervento, il rettore D’Antonio ha rimarcato la vocazione dell’Università come luogo centrale della formazione e della produzione di conoscenza. Ha evidenziato l’urgenza di offrire ai giovani opportunità in grado di trattenerli sul territorio, spiegando che l’ateneo rappresenta un punto d’incontro tra passato, presente e futuro, custode dell’eredità della Scuola medica salernitana. Ha infine sostenuto che la collaborazione con Ebris possa contribuire alla creazione di un polo avanzato di ricerca medica nel Salernitano.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco e presidente della Provincia Vincenzo Napoli, il coordinatore delle attività scientifiche della fondazione Riccardo Panella, i co-responsabili del laboratorio di Neuroanatomia Francesco Corrivetti e Matteo De Notaris, il presidente della fondazione Scuola medica salernitana Ermanno Guerra e il consigliere regionale Luca Cascone. Fondata nel 2012 con il contributo della fondazione Scuola medica salernitana e del Mass General Brigham for Children, Ebris è oggi un centro di eccellenza nella ricerca biomedica, attivo nello studio del microbioma, del rapporto tra nutrizione e patologie e dotato di un laboratorio di Neuroanatomia altamente specializzato.









