Bergamo: Giovanni Oberti condannato a 6 mesi di carcere per l’uccisione della cagnolina Gina
Quella sera, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Claudia era andata a dormire nel van dopo aver litigato con il compagno. Solo il giorno successivo si accorge che, oltre al rientro tardivo del fidanzato, non c’era più traccia del suo Jack Russell. Ad allarmarla la sua risposta: “Cercatelo da sola“. Solo dopo diverse ricerche, aiutata anche dagli organizzatori del concorso, viene ritrovato il corpo martoriato e ustionato della cagnolina ancora viva, almeno fino alle cinque del mattino successivo.
La condanna
“Non era quello che volevamo, una pena così blanda per una persona tanto pericolosa e che, per di più, ha a che fare con cavalli e altri animali. – Ha dichiarato la presidente nazionale LNDC Animal Protection (Lega Nazionale per la Difesa del Cane) Piera Rosati. – La crudeltà e la violenza di questo uomo si è scatenata allora verso la povera Gina – scrive l’associazione in un comunicato – ma potrebbe riesplodere all’improvviso verso altre creature indifese”.
Manca una pena esemplare
A carico di Oberti pesava un’altra denuncia successivamente ritirata. “Avrebbe meritato una condanna decisamente più dura ed esemplare”, ha concluso la presidente della Lega nazionale del cane.