Paolo Corna è stato condannato a 9 anni e 4 mesi per l’omicidio del figlio Giambattista. Il 78enne lo ha accoltellato a morte nel settembre del 2023 in casa a Bottanuco (Bergamo) dopo l’ennesima richiesta di denaro da parte del 54enne per comprarsi dell’alcool.
Paolo Corna condannato a 9 anni e 4 mesi
La Corte d’Assise di Bergamo ha inflitto una pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione a Paolo Corna, accusato dell’omicidio del figlio Giambattista. L’anziano di 78 anni, residente a Bottanuco (in provincia di Bergamo), secondo quanto emerso dalle indagini guidate dalla pm Letizia Aloisio, il 3 settembre 2023 ha colpito il figlio, di 54 anni, con tre coltellate dopo che questi gli aveva nuovamente chiesto del denaro per acquistare alcool. In prima istanza, a Corna sono state riconosciute le attenuanti generiche e la provocazione, prevalenti rispetto all’aggravante legata al vincolo familiare. Giambattista Corna aveva problemi con l’alcool, tanto da aver trascorso sette anni in una comunità di recupero.
Tuttavia, recentemente aveva ripreso a bere, in particolare nei fine settimana, esibendo comportamenti aggressivi nei confronti dei genitori anziani. Questi, tuttavia, non volevano denunciare il figlio per i maltrattamenti subiti e cercavano di aiutarlo nel modo migliore possibile. Il 3 settembre dell’anno scorso, il 54enne aveva chiesto al padre 20 euro, dopo che gliene erano già stati dati 20. Al rifiuto di Paolo, Giambattista avrebbe anche aggredito la madre. A quel punto, il padre avrebbe preso un coltello.
Il figlio, sfidandolo, lo avrebbe provocato e iniziato a danneggiare i mobili di casa. Il 78enne, quindi, lo ha colpito tre volte all’addome, risultando fatale. Lo stesso anziano ha poi contattato i soccorsi, ammettendo immediatamente l’omicidio. Dopo essere stato arrestato, Corna ha versato 40.000 euro a titolo di risarcimento al nipote ed ha tentato il suicidio durante il periodo di detenzione in carcere.
Per lui, la pm Aloisio aveva chiesto 21 anni di carcere. Secondo l’accusa, il 78enne aveva colpito il figlio “accanendosi con ferocia inaudita”, poiché arrivato all’esasperazione per la vita tribolata del figlio. La Corte d’Assise di Bergamo, presieduta da Patrizia Ingrascì, ha deciso invece di condannare Corna, ora agli arresti domiciliari, a 9 anni e 4 mesi giudicando le attenuanti prevalenti sulle aggravanti.