Cronaca

Turismo congressuale, doppio traguardo per l’Italia: leadership Icca e podio mondiale Uia

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Turismo congressuale: l’Italia conquista il terzo posto mondiale nella classifica Uia e conferma la leadership Icca. Ferrari (CBItalia): “Ora servono politiche stabili”.

Turismo congressuale: Italia al terzo posto nella classifica Uia

L’Italia consolida la sua posizione tra i protagonisti del turismo congressuale mondiale. Dopo la leadership europea e il secondo posto globale nella graduatoria di International Congress and Convention Association (Icca), il nostro Paese conquista anche la terza posizione nel ranking dell’Union of International Associations (Uia) per il numero di congressi organizzati nel 2024.

I dati

Secondo i dati Uia, l’Italia ha ospitato 452 meeting internazionali, con una crescita del 16% rispetto al 2023, superando potenze come Germania, Francia e Spagna, e posizionandosi subito dopo Stati Uniti e Belgio. Un risultato reso possibile da un sistema policentrico che valorizza più città: Roma è entrata nella Top 10 mondiale, Milano figura al 23° posto, mentre Firenze, Bologna, Torino e Napoli hanno registrato incrementi rilevanti.

Per Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia, si tratta di un riconoscimento che va oltre i numeri: “Questa classifica non misura solo la quantità dei congressi, ma valorizza i sistemi che hanno politiche stabili di attrazione. L’Italia è riuscita a crescere grazie alla professionalità degli operatori e a strategie condivise, nonostante l’assenza di strumenti strutturali”.

Ferrari sottolinea il ruolo della regia nazionale di Convention Bureau Italia, che ha rafforzato il brand “Italy” e favorito la collaborazione con i Convention Bureau locali. Un contributo importante è arrivato anche dal progetto Italian Knowledge Leaders (Ikl), che ha coinvolto accademici e ricercatori come ambasciatori scientifici capaci di attrarre eventi di alto profilo.

Due prospettive diverse, un’unica conferma

  • Icca misura la capacità di attrarre congressi associativi ricorrenti e itineranti, rappresentando il benchmark mondiale.

  • Uia, invece, amplia i criteri includendo anche eventi istituzionali e governativi, riflettendo la presenza di organizzazioni permanenti sul territorio.

Prospettive e appello al Governo

Secondo Ferrari, l’Italia ha oggi l’opportunità di diventare un hub globale della conoscenza, ma servono politiche nazionali stabili, investimenti duraturi e strumenti concreti di sostegno: “Abbiamo dimostrato di essere competitivi a tutto campo. Ora è necessario che il Governo accompagni questo percorso con misure strutturali, per trasformare il successo in leadership globale”.

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