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Agropoli, truffa crediti d’imposta e blockchain: nei guai 8 persone

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La Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Salerno, nei giorni scorsi, ha eseguito 8 misure cautelari per associazione a delinquere, riciclaggio e truffa di crediti d’imposta inesistenti realizzati tramite software blockchain ad Agropoli.

Agropoli, truffa crediti d’imposta e blockchain: 8 misure cautelari eseguite

Nei giorni scorsi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito misure cautelari personali nei confronti di otto indagati nell’ambito di un’inchiesta su associazione a delinquere finalizzata a reati tributari, riciclaggio, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Per tre degli indagati è contestata anche l’aggravante di aver commesso i fatti nell’esercizio di attività di consulenza fiscale.

La misura, già disposta dal Tribunale di Salerno – Sezione Riesame, è diventata esecutiva dopo il rigetto dei ricorsi da parte della Corte di Cassazione. Secondo quanto emerso dalle indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno, tre soggetti – tra cui un latitante e un avvocato – avrebbero promosso un’organizzazione capace di fornire a numerose imprese tutta la documentazione necessaria per ottenere crediti d’imposta inesistenti legati a investimenti nel Mezzogiorno.

Le indagini

La falsificazione era realizzata mediante software basati sulla tecnologia blockchain, che facevano apparire gli investimenti come effettivamente eseguiti, consentendo così la indebita compensazione dei crediti fiscali.

Le indagini, condotte tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi di documentazione bancaria e contabile e copie forensi di dispositivi elettronici, hanno ricostruito i ruoli degli otto indagati e il contributo di ciascuno alle attività illecite. Le verifiche hanno anche evidenziato il coinvolgimento di diverse aziende su scala nazionale, che, utilizzando il software dell’organizzazione, avrebbero effettuato investimenti significativi in tecnologia blockchain.

Il provvedimento cautelare si basa sugli elementi raccolti durante le indagini preliminari, concluse con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini ex art. 415 bis c.p.p. a 26 indagati complessivi, a cui sono contestate le varie fattispecie penali emerse nell’inchiesta.

Chi sono gli indagati

Nello specifico, nel giugno scorso, furono disposti gli arresti in carcere nei confronti di Concordio Malandrino, noto imprenditore cilentano residente a Dubai; gli arresti domiciliari per altri 4 indagati, Francesco Conte, Antonio De Filippo, Damiano La Torraca e Angelo Raffaele Alfieri, nonché l’obbligo di dimora nel Comune di residenza per altre tre persone, ovvero Francesca Finizola, Giuseppe Perruolo e Gaetano Perrone.

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