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Criticità al Tribunale: penalisti di Salerno in sciopero dal 14 al 23 gennaio

Palazzo di giustizia

immagine di repertorio

I penalisti del Tribunale Salerno hanno indetto uno sciopero dal 14 al 23 gennaio. La decisione è maturata nel corso di un’assemblea straordinaria della Camera Penale di Salerno, guidata dall’avvocato Michele Sarno, al termine di un confronto serrato sulle numerose criticità riscontrate. Lo riporta l’edizione odierna de Il Matttino.

Tribunale di Salerno, penalisti in sciopero dal 14 al 23 gennaio

Tra le principali problematiche segnalate figura l’eccessivo carico dei ruoli nel settore penale, con particolare riferimento al giudice monocratico. In molte udienze, il numero dei procedimenti fissati supera stabilmente i 25, arrivando in diversi casi a sfiorare quota 40.

A questo si aggiungono i frequenti ritardi nell’avvio delle udienze, che iniziano ben oltre l’orario previsto, generando un effetto a catena che si ripercuote su tutti i processi successivi. Una situazione che, secondo i penalisti, crea disagi rilevanti non solo per gli avvocati, ma anche per imputati e testimoni.

Processi spostati e collegi che cambiano

Un altro nodo riguarda il trasferimento dei procedimenti da una sezione all’altra del Tribunale, anche quando l’istruttoria è già in corso. Tali spostamenti comportano continue modifiche nella composizione dei collegi giudicanti e, in alcuni casi, l’inserimento dei giudici onorari di pace. Una scelta che la Camera Penale contesta, ritenendola in contrasto con le norme del codice di procedura penale.

Per il nuovo anno, inoltre, sarebbe previsto un riassetto delle competenze tra la seconda e la terza sezione del Tribunale, con il rischio di ulteriori rallentamenti e complicazioni per i processi già avviati.

Il nodo della Sorveglianza: carenze e diritti a rischio

Particolarmente preoccupante è la situazione del Tribunale di Sorveglianza, definita dai penalisti «grave e allarmante». Le carenze di organico, sia tra il personale amministrativo che tra i magistrati togati, stanno producendo ritardi significativi nelle decisioni.

Secondo quanto denunciato, dal gennaio 2026 potrebbero rimanere in servizio soltanto due magistrati, rendendo di fatto impossibile la gestione dei reclami contro le loro stesse decisioni.

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