Cronaca, Politica

Tre sindaci arrestati in due giorni in Campania: chi sono e di cosa sono accusati

Tre sindaci arrestati in due giorni in Campania: chi sono e di cosa sono accusati
I tre sindaci arrestati

In appena 48 ore, tre sindaci campani sono stati arrestati nell’ambito di distinte inchieste giudiziarie su episodi di corruzione e reati contro la pubblica amministrazione. Dopo gli arresti del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, e della sindaca di San Vitaliano, Rosalia Masi, nella giornata odierna è stato posto agli arresti domiciliari Giovanni Fortunato, primo cittadino del Comune di Santa Marina, in provincia di Salerno.

Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Lagonegro su richiesta della locale Procura della Repubblica, è stato eseguito dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Salerno e dalla Sezione di Polizia giudiziaria della stessa Procura. Insieme a Fortunato, è finito ai domiciliari anche un imprenditore napoletano di 59 anni, entrambi indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

Tre sindaci arrestati in Campania: le vicende

L’inchiesta si è sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, l’analisi di dispositivi elettronici, perquisizioni e sequestri, tra cui quello, nel luglio 2023, di oltre 160mila euro in contanti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Fortunato avrebbe ricevuto 100mila euro da due imprenditori napoletani, in cambio del rilascio di un permesso a costruire in assenza del piano di lottizzazione, obbligatorio secondo la normativa urbanistica. Il denaro sarebbe stato consegnato tramite un tecnico incaricato dai costruttori per la progettazione degli immobili.

Le indagini avrebbero inoltre evidenziato un’ingerenza sistematica del sindaco nell’attività tecnica degli uffici comunali, condizionandone le decisioni per favorire determinati imprenditori. In parallelo, Fortunato avrebbe indirizzato i committenti verso professionisti a lui vicini, ottenendo da tali relazioni vantaggi economici e altre utilità.

Il caso di San Vitaliano

Otto gli indagati nell’ambito dell’inchiesta su San Vitaliano. Tra questi, la sindaca dimissionaria Rosalia Masi e il marito, ex dirigente del Settore Politiche sociali del Comune, accusati di aver costituito un sodalizio con il comandante della Polizia municipale e l’allora responsabile dell’Ufficio tecnico per compiere reiterate violazioni della legge. A vario titolo, sono contestati i reati di tentata concussione, corruzione, turbativa d’asta e depistaggio. Le misure cautelari emesse includono due arresti in carcere, due domiciliari, due divieti di dimora, una sospensione dall’esercizio di pubblici uffici per un anno e un divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per pari durata.

Il caso di Sorrento

Sempre nella giornata di ieri, è stato arrestato anche il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola. L’accusa, in questo caso, è di induzione indebita a dare o promettere utilità. In un video finito agli atti dell’inchiesta, si vedrebbe un componente dello staff del sindaco mentre conta del denaro, presunta tangente. Insieme a Coppola è stato arrestato Francesco Di Maio, giornalista e collaboratore del primo cittadino, anch’egli destinatario della misura cautelare in carcere.

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