Come riportato dal quotidiano Il Mattino, si è concluso con complessivi 30 anni e 2 mesi di carcere il giudizio abbreviato a carico dei cinque imputati coinvolti nell’inchiesta sul gruppo criminale che, secondo gli inquirenti, era in grado di «esfiltrare» ingenti quantitativi di droga dall’area portuale di Salerno.
La sentenza, emessa dal gup Annamaria Ferraiolo del Tribunale di Salerno, ha disposto le condanne per Donato Garripoli (8 anni), Alessio Stornante (7 anni e 4 mesi), Carmine Ferrara (5 anni e 6 mesi), Gennaro Memoli (5 anni e 2 mesi) e Francesco Basso, assistito dall’avvocata Stefania Pierro, condannato a 4 anni e 2 mesi.
Traffico di droga dal porto di Salerno, cinque condanne per 30 anni
Le indagini dei carabinieri, avviate alla fine del 2021 e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, avevano portato al blitz dell’ottobre scorso. L’inchiesta avrebbe ricostruito la struttura di un sodalizio con presunti vertici individuati in Tiziano e Carmine Memoli, padre e figlio, affiancati – secondo l’accusa – da familiari e collaboratori fidati. Le posizioni di questi ultimi sono attualmente al vaglio del giudice dibattimentale.
Il gruppo, sempre secondo l’impianto accusatorio, avrebbe sviluppato canali autonomi di approvvigionamento della cocaina anche fuori dai confini nazionali, trattando con figure considerate di rilievo nel traffico internazionale. La rete si sarebbe estesa oltre la Campania, toccando la Basilicata tramite Garripoli e la Puglia attraverso Stornante, mantenendo al contempo una presenza radicata a Salerno e provincia.
Nel solo 2022 il sodalizio avrebbe fatto arrivare in porto 650 chili di cocaina destinati sia alle piazze locali sia ai mercati di Basilicata e Puglia: 250 chili sequestrati dai carabinieri a inizio anno direttamente nello scalo cittadino e 400 chili intercettati dalla Guardia di Finanza nel porto di Civitavecchia, nell’aprile 2022, su un container proveniente dal Sud America e diretto il giorno successivo a Salerno.
Secondo la procura, gli imputati si sarebbero occupati materialmente di sottrarre la droga dalle aree portuali salernitane per conto di terzi, avvalendosi anche dell’aiuto di Antonio Apicella, autotrasportatore con libero accesso allo scalo. In cambio, il gruppo avrebbe ottenuto una parte dei carichi.
L’attività investigativa aveva documentato inoltre traffici paralleli di marijuana e hashish, con sequestri rispettivamente di circa 7,5 chili e 7 chili, e aveva portato alla contestazione, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e di diversi episodi legati all’importazione e alla cessione di droga.









