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Guida il pullman per 5 giorni anche se è in malattia per depressione: “Temeva ritorsioni dall’azienda”

Un autista è stato “costretto” a guidare il pullman per cinque giorni anche se in malattia per depressione. La storia arriva da Torino ed è stata segnalata dal sindacato Faisa: l’azienda ha già annunciato una verifica interna come riportato da Repubblica. 

Torino, autista guida il pullman per 5 giorni: era in malattia per depressione

Era in malattia ma per cinque giorni si è presentato regolarmente al lavoro. “Non per sua scelta, temeva che se non lo avesse fatto ci sarebbero state ripercussioni, si sentiva sotto pressione”, spiega Salvatore Russo, delegato sindacale Faisa.

Il lavoratore si è rivolto al sindacato: tempo fa aveva chiesto un periodo di aspettativa non retribuita per poter far fronte a un grave stato di malattia in famiglia. “Non lo aveva ottenuto ma i turni lunghi al lavoro e la fatica a casa lo hanno mandato in burn-out“, dice ancora il sindacato. L’autista si è rivolto al suo medico che gli ha diagnosticato un forte stato di depressione e gli ha prescritto un periodo di riposo di circa un mese, a partire da inizio giugno.

L’autista, però, per cinque giorni si è regolarmente presentato al lavoro. “Ho denunciato il fatto in azienda perché la dignità dei lavoratori e la sicurezza dei passeggeri viene prima di tutto – continua il sindacalista – Il servizio di trasporto pubblico ha un valore sociale, non si possono fare utili alle spalle della sicurezza dei lavoratori e degli utenti”.

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