I carabinieri di Torino hanno fermato tre uomini di origine albanese per l’omicidio di Roberto Mottura, l’architetto 50enne ucciso a giugno nella sua abitazione di Piossasco.
Architetto ucciso a Torino, fermati tre uomini
Le prove raccolte dagli investigatori sembrano confermare che il delitto sia stato l’esito di una rapina finita male. “Spero che marciscano in galera”, ha affermato il fratello della vittima. “Spero davvero che questa storia sia arrivata a una svolta. Lo spero per la famiglia di mio fratello, per i miei genitori, per tutti noi. Questi mesi sono stati terrificanti”, ha dichiarato Enrico Mottura in un’intervista a La Stampa.
Omicidio di Roberto Mottura, che cosa è successo
La tragedia si è consumata in una abitazione a due piani in via del Campetto 33 nella zona collinare della cittadina. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono giunti anche i carabinieri, allertati dal 118, per effettuare i rilievi necessari a ricostruire la dinamica di quanto accaduto. I militari hanno trovato un bossolo sul pavimento, il colpo che probabilmente avrebbe raggiunto il proprietario di casa.
La moglie ha lanciato l’allarme
La vittima viveva in una villetta plurifamiliare con moglie e figlio. Questi sono stati ascoltati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino e della Compagnia di Moncalieri. La donna ha lanciato l’allarme all’alba di oggi, mercoledì 9 giugno.