Test di verginità e imenoplastica sono una violenza nei confronti delle donne e sono anche pratiche pericolose. Ginecologi e ostetrici inglesi hanno chiesto di bandirli e renderli illegali, per tutelare le ragazze e abbattere l’idea chela loro reputazione dipenda dal fatidico sanguinamento.
Il test di verginità è violenza: arriva la richiesta di bandirlo
La verginità è un concetto del tutto assente in medicina e dal punto di vista strettamente anatomico. Si trascina dietro profondi sentimenti di vergogna e si accompagna a molte altre forme di violenza e sopraffazione, ai danni delle donne. Su questa base il Royal College of Obstetricians and Gynecologists, che rappresenta ginecologi e ostetrici inglesi, ha pubblicato un appello sul British Medical Journal. La richiesta, indirizzata direttamente al governo, è di bandire i test di verginità e le ricostruzioni dell’imene, pratiche invasive e pericolose, che tra l’altro non hanno alcun fondamento né alcuna validità scientifica.
La battaglia contro i testi di verginità
“Creano le convinzioni sociali, culturali e politiche secondo cui il valore di una donna si basa sul fatto che sia vergine o meno prima del matrimonio”. Vengono messe in atto per lo più clandestinamente in cliniche private o peggio, in modo umiliante direttamente in casa, in condizioni igieniche non adeguate e con metodi molto rozzi e rudimentali. Il RCOG chiede il divieto di entrambi: “Questo invierà un messaggio chiaro che non c’è posto nel mondo medico per queste procedure e che le donne meritano il diritto di essere padrone della propria salute sessuale e riproduttiva”.