«Credo che sia una prova, ancora una volta, di intelligenza politica da parte di Giorgia Meloni, per quello che riesco a percepire». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo sul tema del terzo mandato durante l’assemblea pubblica di Ance Aies Salerno, tenutasi al Teatro Verdi. Intervistato dal giornalista Paolo Mieli, De Luca ha commentato le dinamiche interne alla coalizione di centrodestra, con particolare riferimento al dibattito sulle modifiche alla legge elettorale che disciplinano i mandati dei presidenti di Regione.
Terzo mandato, De Luca elogia la premier Meloni
Secondo il governatore campano, la questione delle Regioni rappresenta un punto potenzialmente critico per l’equilibrio della maggioranza. «Il tema rischia di lacerare la coalizione di centrodestra e di aprire un conflitto anche duro tra la Lega e gli altri partiti della maggioranza. Non sarebbe una cosa banale», ha osservato De Luca.
Soffermandosi sull’atteggiamento della presidente del Consiglio, De Luca ha ipotizzato che la scelta di non spingere per il terzo mandato sia dettata dalla necessità di evitare tensioni superflue in un momento in cui è necessario mantenere la coesione dell’esecutivo. «Credo che abbia valutato che, dovendo governare l’Italia, conviene probabilmente evitare conflitti marginali», ha aggiunto.
Quando Mieli gli ha fatto notare che la portata divisiva del tema fosse già evidente nei mesi scorsi, De Luca ha replicato: «Forse, a gennaio, non c’era ancora piena percezione di quanto potesse essere destabilizzante la questione del terzo mandato, anche all’interno della maggioranza di governo».
Alla domanda diretta sulla possibilità concreta di introdurre il terzo mandato, il presidente della Campania ha risposto con tono deciso: «Si può fare tutto. Se il governo vuole, approva la norma in 48 ore. Non credo che ci sia una reale forza frenante in Parlamento. Se decidono, la fanno domani mattina». E ha concluso con una riflessione critica sui metodi parlamentari: «Diciamo che la democrazia di Westminster è saltata: fanno la legge, mettono la fiducia e chi si è visto, si è visto».