Dopo mesi di silenzi, tensioni e contrapposizioni, è arrivato un primo segnale di apertura tra la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. I due si sono sentiti al telefono nel pomeriggio di due giorni fa, in quella che può essere definita una prima, cauta, mossa verso il riavvicinamento.
Il colloquio è stato lungo e preparato con attenzione da due figure chiave: Igor Taruffi, responsabile organizzazione del Pd e stretto collaboratore di Schlein, e il deputato Piero De Luca, figlio del governatore come riportato dal quotidiano Il Mattino.
Telefonata tra Schlein e De Luca: si riapre il dialogo
Un contatto diretto che, fino a questo momento, era mancato. Nessun incontro di persona, che resta rinviato a dopo il referendum del 30 giugno. E nessuna discussione sui nodi politici più delicati, primo tra tutti quello della candidatura alla presidenza della Regione per il centrosinistra. Tuttavia, il confronto telefonico rappresenta un cambio di passo rispetto al muro contro muro che si era consolidato nei mesi scorsi, a partire dallo scorso novembre, quando De Luca portò in Consiglio regionale la controversa legge sul terzo mandato, successivamente bocciata dalla Corte Costituzionale.
Il tema Campania è stato solo sfiorato. Schlein ha chiesto aggiornamenti sui principali dossier regionali, ma ha evitato di entrare nel merito delle dinamiche politiche. Il tono, da entrambe le parti, è stato prudente. Le posizioni restano distanti: da un lato De Luca, intenzionato a influire nella scelta del candidato alla guida della Regione; dall’altro Schlein, decisa a mantenere il controllo delle trattative senza lasciarsi condizionare. La segretaria del Pd resta contraria a trattative estenuanti, preferendo un metodo decisionale più diretto e collegiale. Lo ha ribadito lo stesso De Luca in una recente conversazione riservata: «Non mi porteranno per vicoli e vicarielli: hanno sbagliato palazzo», ha detto, evidenziando il peso del tempo come fattore determinante in questa fase politica.
La segretaria, tuttavia, non appare intenzionata ad accelerare i tempi. Fa riferimento alle scelte operate in altre regioni lo scorso anno — Emilia-Romagna, Umbria e Liguria — dove i candidati furono individuati tra luglio e agosto. Un percorso che potrebbe essere replicato anche per la Campania.
Il nodo Fico e l’ipotesi rottura
Sul nome del possibile candidato alla presidenza della Regione, la linea Schlein continua a puntare su Roberto Fico. L’ex presidente della Camera è in campo da settimane, sebbene non ufficialmente investito. È considerato il profilo ideale per siglare un’intesa organica con il Movimento 5 Stelle, in vista anche delle prossime elezioni politiche. Una scelta che trova il sostegno dei vertici del Pd nazionale, ma che è mal digerita dal governatore uscente.
De Luca vede in Fico una figura troppo distante dalle sue posizioni e preferirebbe convergere su altri nomi interni al M5S, come l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa o il parlamentare ed ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho. Il compromesso, per lui, dovrebbe passare anche attraverso la possibilità di esprimere proprie liste a supporto della coalizione, scenario che però la segretaria dem non sembra disposta a considerare, temendo uno squilibrio tra le forze in campo e un’ulteriore frammentazione interna.
Nel caso in cui le trattative si dovessero interrompere, De Luca resta pronto a giocare una partita autonoma. L’ipotesi è quella di un terzo polo, con un candidato di sua fiducia — il vicepresidente Fulvio Bonavitacola o l’assessora regionale Lucia Fortini — e un’ampia coalizione civica con 7-8 liste. Un progetto che punta a intercettare anche l’elettorato moderato e di centrodestra, terreno in cui il governatore ha storicamente raccolto consensi trasversali. Un’eventualità che complicherebbe ulteriormente lo scenario politico regionale in vista del voto d’autunno.