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Subacquea: nasce la prima legge italiana per tutelare mare, ambiente e sicurezza dei subacquei

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Francesco Zambonin
Francesco Zambonin

Il DDL 1624 introduce la prima legge nazionale sulla subacquea, riconoscendo le immersioni come attività ecosostenibile e culturale. Previsti nuovi standard di sicurezza, formazione e una Agenzia nazionale dedicata.

Subacquea, arriva la prima legge nazionale: sicurezza, tutela ambientale e turismo del mare

Per la prima volta, l’attività subacquea entra ufficialmente nel quadro legislativo italiano come risorsa da tutelare e valorizzare sotto il profilo ambientale, culturale e turistico. Il Disegno di Legge n. 1624, già approvato dal Senato e ora all’esame della Commissione della Camera dei Deputati, introduce una normativa organica per le immersioni ricreative e professionali e per la regolamentazione dei diving center.

Una legge attesa da anni

Il settore accoglie con entusiasmo questo traguardo, considerato un punto di svolta. «È un passaggio storico – spiega l’avvocato Francesca Zambonin, fondatrice dello Studio Legale Zambonin e del brand ScubaLex, da oltre vent’anni impegnata nel diritto della subacquea –. Per la prima volta lo Stato riconosce la dimensione ricreativa dell’immersione come attività ecosostenibile e culturale, utile a diffondere la consapevolezza del valore del mare e del suo patrimonio naturale e archeologico. Il subacqueo diventa un vero ambasciatore del mare: una conquista non solo normativa, ma culturale».

Sicurezza e professionalità al centro

Il provvedimento colma un vuoto normativo che da decenni penalizzava il comparto, caratterizzato da regole frammentate e disomogenee. «Da troppo tempo mancava un riferimento certo – aggiunge Zambonin –. Finalmente si definisce una cornice chiara per la subacquea ricreativa e per il turismo marino, con effetti concreti su sicurezza e professionalità».

Il DDL 1624 stabilisce i principi fondamentali per la sicurezza dei subacquei, la tutela dell’ambiente marino e lacustre e la valorizzazione culturale e turistica dei fondali italiani. Prevede anche criteri specifici per la formazione e la qualificazione degli operatori, l’istituzione di registri ufficiali per diving center e imprese iperbariche, oltre a obblighi di assicurazione e standard tecnici uniformi in tutto il territorio nazionale.

Una nuova Agenzia nazionale per la sicurezza subacquea

Tra le novità più rilevanti, spicca la creazione di una Agenzia nazionale per la sicurezza delle attività subacquee, incaricata di coordinare, vigilare e promuovere buone pratiche nel settore. «Questa struttura – sottolinea Zambonin – garantirà maggiore uniformità e trasparenza nella gestione delle attività connesse al mondo marino».

Un comparto in crescita

Il mondo della subacquea in Italia conta migliaia di operatori, centinaia di diving center e centinaia di migliaia di appassionati, con un impatto significativo anche sul turismo costiero. «La subacquea ricreativa è un’eccellenza italiana – evidenzia ancora Zambonin –. Unire sport, ambiente e promozione del territorio significa valorizzare una filiera che produce valore economico e culturale. È anche un riconoscimento per chi, ogni giorno, lavora per diffondere la cultura del mare in modo consapevole e responsabile».

Un passo avanti per la cultura del mare

Con i suoi oltre 8.000 chilometri di coste e un patrimonio sommerso unico al mondo, l’Italia si prepara così a dotarsi di uno strumento moderno per la gestione sostenibile del mare. «La sfida – conclude Zambonin – sarà rendere concreti i principi ispiratori della legge, coinvolgendo chi vive e conosce davvero il mare. È il momento di unire competenze giuridiche, tecniche e ambientali per costruire una subacquea più sicura, consapevole e proiettata verso il futuro».

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