Secondo quanto riportato dal quotidiano La Città, la quarta sezione del Consiglio di Stato ha respinto il progetto della pista ciclabile intercomunale destinata a collegare Salerno con Capaccio Paestum, passando per Pontecagnano Faiano, Battipaglia ed Eboli.
Si tratta di un’opera dal valore complessivo di 21 milioni di euro, con il Comune di Capaccio Paestum individuato come capofila e stazione appaltante. La decisione dei giudici arriva dopo il ricorso presentato dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza, che avevano contestato l’esito favorevole espresso dalla Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia nell’agosto dello scorso anno.
Stop alla ciclabile da Salerno a Capaccio Paestum
La sentenza del Consiglio di Stato “ribalta” la precedente posizione del Tar Salerno, che aveva invece rigettato la prima istanza avanzata dagli organi statali di tutela. Secondo la motivazione resa nota nelle ultime ore, la realizzazione del tracciato ciclabile, così come configurata nel progetto esecutivo, risulterebbe incompatibile con le prescrizioni di tutela paesaggistica e archeologica previste in alcune aree attraversate dal percorso.
L’asse costiero e l’area prossima al Parco Archeologico di Paestum rappresentano infatti contesti caratterizzati da vincoli stringenti, dove ogni intervento infrastrutturale deve essere calibrato in funzione della conservazione dei valori storici e ambientali. Il progetto prevedeva la creazione di una dorsale ciclabile costiera, con l’obiettivo di favorire la mobilità sostenibile, incrementare l’attrattività turistica e connettere tratti di litorale finora privi di collegamenti alternativi ai veicoli privati. La pista avrebbe dovuto attraversare aree naturalistiche, zone agricole e spazi urbani, configurandosi come infrastruttura di respiro sovracomunale. Tuttavia, proprio questa estensione ha reso più complesso l’iter autorizzativo, incidendo su territori soggetti a diversi livelli di tutela.
La decisione del Consiglio di Stato blocca, per ora, l’avanzamento dell’opera. Non viene esclusa la possibilità di una revisione progettuale: gli enti coinvolti potrebbero infatti procedere a una rielaborazione del tracciato o all’adozione di soluzioni alternative che riducano l’impatto su aree sensibili, introducendo mitigazioni paesaggistiche o modifiche localizzate del percorso.
Nei prossimi mesi si aprirà con ogni probabilità un confronto tra amministrazioni locali, Provincia, Regione e Ministero, con l’obiettivo di verificare se esistano margini per una riprogettazione che consenta di salvaguardare l’investimento già finanziato. Resta sullo sfondo la necessità di conciliare sviluppo territoriale, fruizione sostenibile degli spazi pubblici e tutela dei beni culturali e naturali, tema centrale in un’area come la costa sud salernitana, dove valore paesaggistico e presenza antropica si intrecciano in modo particolarmente rilevante.









