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Sessa Cilento, esposto il “tavuto” del XVIII secolo: memoria e tradizione confraternale

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Sessa Cilento

Nel cimitero di Sessa Cilento è esposto fino al 9 novembre l’antico “tavuto” della Confraternita: un reperto del XVIII secolo che racconta storia e tradizione comunitaria. Lo riporta InfoCilento.

Sessa Cilento: in esposizione l’antico “tavuto” della Confraternita fino al 9 novembre

Nel cimitero di Sessa Capoluogo, all’interno della cappella della Confraternita Maria SS. Immacolata di Castagneta – San Mango, è esposto fino al 9 novembre l’antico “tavuto”, la cassa rituale utilizzata nei secoli passati per accompagnare i confratelli defunti alle esequie e alla sepoltura. Questo particolare manufatto, il cui nome deriva dall’arabo tabut (تابوت), ossia “bara”, ricorda l’antica tradizione confraternale: la cassa serviva infatti per il rito funebre, mentre i confratelli venivano poi deposti nella tomba senza bara. Terminata la cerimonia, il “tavuto” rientrava nella disponibilità della Confraternita, pronto per essere riutilizzato.

Il pezzo esposto a Sessa Cilento risale al XVIII secolo ed è rimasto in uso fino alla fine dell’Ottocento. Misura 2,13 metri di lunghezza, con una larghezza variabile tra 40 e 62 centimetri. Sul coperchio è inciso l’acronimo CDSSC, che indica la Congrega del Santissimo Crocifisso, nome originario della confraternita di San Mango.

L’esposizione, curata dal priore Michele Di Fiore, vuole valorizzare un patrimonio storico e spirituale che ancora oggi resiste, testimonianza dell’identità comunitaria e del ruolo sociale che le confraternite hanno svolto nel tempo, in particolare nel sostegno ai confratelli e alle loro famiglie anche nel momento del commiato.

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