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Servizio Rai sull’ospedale Ruggi, la Fisi: “Inchieste in corso della magistratura”

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Ruggi di Salerno
Ruggi di Salerno

In seguito alle reazioni manifestate nei giorni scorsi dai vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona in merito a quanto emerso nel programma televisivo “Far West”, attraverso le dichiarazioni di alcuni dipendenti ed ex dipendenti, la dirigente sindacale Silvana Annunziata, rappresentante della FISI Ruggi Salerno, ha diffuso una nota nella quale evidenzia come, al di là dei tentativi di diffamazione e denigrazione nei confronti dei denuncianti, nessuna risposta concreta sia giunta sulle gravi problematiche sollevate.

Servizio Rai sull’ospedale Ruggi, interviene la Fisi

Nel documento, si sottolinea che le dichiarazioni della dottoressa Esposito rappresentano soltanto una parte di una più ampia querela presentata alla Procura della Repubblica del Tribunale Ordinario di Salerno nei giorni scorsi. Voci attendibili riferiscono che i Carabinieri del NAS abbiano già avviato indagini anche presso gli uffici dell’Azienda Ospedaliera.

Per quanto riguarda i reparti di Pronto Soccorso e Ginecologia, risulta che le indagini siano ancora in corso. Si attende pertanto che la Magistratura accerti la verità e le eventuali responsabilità o decida l’archiviazione dei procedimenti. Sul fronte delle affermazioni della stessa Annunziata, viene richiamato il caso del dottor Coscioni, ampiamente documentato dalla stampa locale in relazione agli accertamenti della Procura.

Nel marzo 2024, il dottor Coscioni è stato sottoposto a un provvedimento di interdizione dall’esercizio della professione medica per un anno. Successivamente, a settembre 2024, i Carabinieri del NAS hanno comunicato che il Tribunale aveva emesso un’ordinanza di divieto di dimora nei suoi confronti, in quanto era stato accertato che il medico si recava in ospedale di nascosto. La FISI ha più volte richiesto ai vertici dell’Azienda di chiarire il loro ruolo nella vicenda, senza però ottenere alcuna risposta formale o una condanna esplicita delle condotte contestate, circostanza definita di estrema gravità.

È inoltre un dato oggettivo che il Ruggi si collochi, da alcuni anni, nelle posizioni più basse della classifica nazionale degli ospedali in termini di performance, come attestato dall’Agenas. Questa situazione rappresenta un motivo di dispiacere per tutti i dipendenti che operano quotidianamente, silenziosamente, e ai quali si richiede un impegno concreto per migliorare la posizione dell’Azienda sanitaria. Al momento, tuttavia, non si registrano riscontri significativi.

Le questioni legate alle nomine ritenute illegittime costituiscono un ulteriore capitolo da approfondire nelle sedi competenti. La sindacalista dichiara di aver più volte richiesto chiarimenti alla Direzione, senza esito, e di essere in possesso di una serie di elementi documentali che testimoniano le dinamiche interne all’Azienda.

Negli ultimi anni, la FISI ha sollecitato risposte sulle criticità emerse senza mai rendere pubbliche le denunce, ma nonostante ciò i fatti denunciati sono continuati. Si afferma inoltre la disponibilità a fornire documentazione dettagliata a supporto di quanto affermato.

La nota segnala anche che alcuni procedimenti disciplinari sono stati costruiti con accuse infondate, addirittura con casi di procedure inesistenti, di cui la Direzione sarebbe a conoscenza. La promessa conclusiva ribadisce la determinazione a non consentire ulteriori silenzi su fatti gravi né l’adozione di nomine o l’impiego di risorse pubbliche senza trasparenza e rispetto per i cittadini.

Le azioni di denuncia vengono presentate come strumenti necessari per tutelare il lavoro dei dipendenti, la corretta gestione dei fondi pubblici e, soprattutto, la qualità del servizio rivolto alla comunità. Il Ruggi resta, secondo la nota, “l’ospedale dei cittadini”.

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