Cronaca

Servizi sociosanitari, le associazioni chiedono alla Regione Campania l’attuazione degli accordi tariffari: “Pronti alla mobilitazione”

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Foto generica
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Servizi sociosanitari, le principali associazioni del comparto riabilitativo e sociosanitario campano diffidano la Regione Campania: “Entro il 23 luglio attuazione degli accordi tariffari. In caso contrario ci mobiliteremo il 24 a Napoli”.

Servizi sociosanitari, le associazioni chiedono l’attuazione degli accordi tariffari

Le associazioni di categoria delle macroaree del settore riabilitativo e sociosanitario della Campania alzano la voce e si dicono pronte alla mobilitazione. In una nota congiunta firmata da Acop, Aias, Aiop, Aisic, Anaste, Anffas Campania, Anisap, Anpric, Aris Campania, Aspat, Confapi, Confesercenti Salute, Confindustria Napoli, Fed.I. Salute e Nova Campania, si invita e diffida ufficialmente la Regione Campania a recepire entro il 23 luglio gli accordi tariffari sottoscritti il 20 febbraio e il 19 maggio 2025. In assenza di risposte formali, le associazioni annunciano un’autoconvocazione per giovedì 24 luglio alle ore 11:00 presso la sede della Direzione Generale per la Tutela della Salute, al Centro Direzionale di Napoli (Isola C3, piano 10°).

Gli accordi firmati ma ancora inattuati

Gli accordi in questione, frutto di un tavolo tecnico concertato con l’amministrazione regionale, prevedono l’adeguamento delle tariffe per i servizi riabilitativi e sociosanitari, inclusi i setting di salute mentale. Tali misure dovevano entrare in vigore dal 1° aprile 2025, come stabilito nel Documento Tecnico di uscita dal Piano di Rientro approvato con D.G.R.C. n. 127 del 20 marzo 2025.

«Parliamo di un adeguamento tariffario già concordato, validato e previsto dalla Regione, che non comporta alcuna riduzione nelle prestazioni erogate – sottolineano le sigle firmatarie – ma un riequilibrio dei budget sulla base dei costi reali sostenuti dagli enti erogatori, ai quali era stato assicurato un aggiornamento coerente dei limiti di spesa».

Le accuse: “Inerzia istituzionale che mette a rischio il comparto”

Le associazioni denunciano la mancata adozione formale con delibera degli impegni presi, a distanza di quasi cinque mesi dal primo accordo. «Registriamo con forte preoccupazione una grave inerzia istituzionale – dichiarano i presidenti delle sigle – che compromette l’equilibrio economico-finanziario degli operatori, i quali hanno agito finora con spirito collaborativo».

La diffida è stata inviata all’Assessore alla Sanità Ettore Cinque, al Direttore generale per la Tutela della Salute Antonio Postiglione, e per conoscenza al Presidente della Regione Vincenzo De Luca. L’invito è stato esteso anche alle altre associazioni che, pur non firmatarie della diffida, hanno partecipato al tavolo regionale sul tema tariffario.

“Pronti ad agire in ogni sede”

In caso di ulteriore mancato riscontro, le associazioni si dichiarano pronte a intraprendere ogni azione necessaria, anche in sede legale, “per tutelare la sostenibilità dell’intero comparto e garantire il rispetto degli impegni sottoscritti”.

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