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Sequestro alla foce del Testene ad Agropoli: lavori non autorizzati in area demaniale

Sequestro Agropoli Testene

Sequestro Agropoli Testene

Un’importante operazione della Polizia Locale di Agropoli ha portato al sequestro di un’area strategica situata alla foce del fiume Testene, un’area di elevato valore ambientale e naturale. L’intervento è scattato a seguito della scoperta di lavori edilizi eseguiti senza le necessarie autorizzazioni, in un’area classificata come demanio fluviale.

Lavori non autorizzati e sequestro dell’area

Secondo le indagini avviate dalla Polizia Locale, l’area in questione si trova in destra idraulica ed è di proprietà del demanio fluviale, destinata per legge alla protezione dell’ambiente e alla regolazione delle risorse idriche. L’area era stata concessa a un’associazione per l’attività di diporto natanti, ma i lavori eseguiti non sono mai stati approvati dalle autorità competenti. Le opere edilizie non autorizzate, infatti, stavano modificando la struttura dell’area senza il rispetto delle normative in materia di tutela ambientale e di sicurezza idraulica.

Per tale motivo, sono stati deferiti in stato di libertà il presidente dell’associazione “Il Barracuda” – titolare della concessione dell’area – e il titolare della ditta che stava eseguendo i lavori. Entrambi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per le violazioni relative alla mancanza di autorizzazioni e al danno ambientale provocato.

Le segnalazioni del consigliere comunale Raffaele Pesce

Il caso era già stato portato all’attenzione delle autorità locali grazie alla segnalazione del consigliere comunale Raffaele Pesce, che aveva sollecitato chiarimenti in merito alla legittimità dei lavori in corso. In una sua comunicazione ufficiale, Pesce aveva sottolineato che numerosi cittadini, preoccupati per le implicazioni ambientali, avevano chiesto informazioni riguardo le opere che l’associazione “Il Barracuda” stava effettuando nell’alveo fluviale alla foce del Testene. L’intervento si estendeva sia su un’area di demanio fluviale che su un’area di demanio marittimo, sollevando il dubbio circa la mancanza di adeguate autorizzazioni per i lavori.

Il consigliere comunale aveva richiesto al Comune di Agropoli di verificare che le autorizzazioni ricevute fossero conformi alle normative di tutela sanitaria, ambientale e naturalistica, con particolare riferimento alla presenza di fauna protetta, sia acquatica che terrestre, e alle normative nazionali e internazionali di protezione ambientale. Pesce aveva anche chiesto che venisse esaminato il rispetto delle normative balneari, per evitare che le opere intralciassero la fruizione dell’area da parte dei cittadini.

Un tema di tutela ambientale e sicurezza

La questione sollevata dal consigliere Pesce riguarda non solo la legalità dei lavori ma anche la tutela ambientale e il rispetto delle normative sulla protezione della fauna e della biodiversità nelle aree demaniali. Le preoccupazioni sono legate alla potenziale compromissione di un ecosistema fragile, che potrebbe subire danni irreversibili a causa di interventi edilizi non controllati.

Il consigliere Pesce aveva anche richiesto chiarimenti a Bruno Bufano, rappresentante dell’associazione “Il Barracuda” e consigliere di amministrazione del GAL Pesca Magna Graecia, al fine di ottenere informazioni dirette sulla gestione delle concessioni e sulle eventuali autorizzazioni per i lavori.

L’operazione della Polizia Locale e le indagini in corso sono destinate a chiarire ulteriormente la situazione, con l’obiettivo di evitare che in futuro si ripetano simili violazioni in aree sensibili come quella della foce del Testene. Gli amministratori locali, insieme alle autorità competenti, continueranno a monitorare la situazione per garantire il rispetto delle normative di protezione ambientale e la sicurezza per la comunità.

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