Cultura

POS e sigarette, il giudice di Genova: i tabaccai possono rifiutare i pagamenti elettronici

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La vicenda ha origine nell’ottobre 2023, quando una cliente si recò nella tabaccheria di Lorenzo Cavana a Genova per acquistare un pacchetto di sigarette da 5,50 euro chiedendo di pagare con bancomat. Di fronte al rifiuto del titolare, la donna chiamò la Guardia di Finanza, che elevò un verbale da 35,50 euro. Dopo quasi due anni di contenzioso, il giudice di pace ha annullato la sanzione, accogliendo il ricorso del tabaccaio.

Una decisione che fa discutere

Secondo il giudice, costringere i tabaccai ad accettare il POS per le sigarette significherebbe sottoporli a un duplice monopolio: da un lato quello dello Stato, che impone i prezzi fissi dei prodotti sotto monopolio, dall’altro quello delle banche, che applicano commissioni sui pagamenti elettronici.

La sentenza richiama anche il principio costituzionale del diritto all’attività d’impresa, minacciato dal rischio che le commissioni bancarie possano azzerare l’“aggio”, cioè il margine di guadagno stabilito per i rivenditori sui prodotti in monopolio. Un equilibrio fragile che, secondo il giudice, non può gravare esclusivamente sugli esercenti.

La reazione dei tabaccai

Il presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Mario Antonelli, ha espresso soddisfazione: “La decisione conferma quanto sosteniamo da anni: siamo intermediari che gestiscono prodotti e servizi per conto dello Stato con margini spesso ridotti. Non possiamo sopportare anche i costi delle commissioni elettroniche”.

Verso un nuovo dibattito sul POS

La pronuncia potrebbe avere conseguenze più ampie, riaccendendo il dibattito politico sull’obbligatorietà del POS. In Italia, l’obbligo di accettare pagamenti elettronici è in vigore dal 2014, con sanzioni introdotte solo nel 2022. Lo stesso anno, il governo Meloni tentò di eliminare l’obbligo per le transazioni sotto i 60 euro, salvo poi tornare indietro dopo le critiche dell’Unione Europea. Oggi, la sentenza di Genova potrebbe riaprire la discussione, con possibili ripercussioni nazionali.

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