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Segreteria regionale, Piero De Luca: “Campania laboratorio politico del Pd. Uniti per i prossimi dieci anni”

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Piero De Luca
Piero De Luca

Il segretario regionale del Pd, Piero De Luca, avvia la campagna elettorale in Campania: «Rivendicare il lavoro fatto e costruire la visione dei prossimi dieci anni». Il governatore bacchetta il centrosinistra e difende il suo decennio di governo. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Piero De Luca avvia la campagna elettorale: “Il voto in Campania sarà un test nazionale per il Pd”

«Sarà una campagna elettorale complessa, nella quale dobbiamo saper rivendicare i risultati raggiunti ma anche indicare una visione chiara per i prossimi dieci anni». Con queste parole Piero De Luca, da poco nominato segretario regionale del Partito Democratico, apre il primo incontro ufficiale con consiglieri e parlamentari dem dedicato alla definizione del programma elettorale.

Un debutto che coincide con le prime tensioni interne al centrosinistra, mentre il padre — il governatore Vincenzo De Luca — non risparmia critiche al suo stesso schieramento: «Siamo solo all’inizio della campagna, ma la quantità di falsità e sciocchezze che ho sentito è sconvolgente», ha dichiarato nel corso della sua consueta diretta social. Un monito rivolto non tanto al centrodestra — che proprio oggi apre la sua campagna — quanto a chi, nel suo campo, dimentica di valorizzare il lavoro svolto in dieci anni di governo a Palazzo Santa Lucia.

Il tavolo del programma

Mentre il governatore alza la voce, il figlio segretario tenta di costruire un percorso unitario. «Dobbiamo evitare di disperdere energie in discussioni interne che non interessano ai cittadini — spiega De Luca jr —. Servono proposte concrete, non dibattiti autoreferenziali».

Parole che, tuttavia, non bastano a disinnescare le differenze tra le anime del Pd campano. Durante il tavolo programmatico, il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola e il presidente della Commissione Bilancio Franco Picarone hanno elencato i risultati ottenuti su sanità, trasporti, edilizia ospedaliera e ambiente. Ma non tutti condividono l’entusiasmo: alcuni esponenti chiedono un cambio di passo e un’impronta innovativa per il nuovo programma di governo.

Le critiche

Tra questi, la senatrice Valeria Valente, l’assessora Teresa Armato e il presidente del Pd napoletano Francesco Dinacci, che criticano apertamente le ultime nomine del governatore, a partire da quella di Luigi Raia, nuovo direttore della Scabec, preferito a Paolo Giulierini, ex direttore del Mann. Un passaggio accolto in silenzio da Piero De Luca, che però — fuori dalla riunione — rilancia davanti ai giornalisti: «Le elezioni regionali in Campania sono un passaggio fondamentale per il futuro dei sei milioni di cittadini, ma avranno anche un significato politico nazionale».

Poi l’attacco al fronte opposto: «Nel centrodestra ci sono divisioni molto più profonde delle nostre. Noi siamo uniti sul programma e sulla visione di governo. Loro, invece, non hanno un’idea chiara di sviluppo per il Mezzogiorno e nemmeno un progetto condiviso sui grandi temi nazionali e internazionali».

Il governatore e il monito alla coalizione

Nel frattempo, Vincenzo De Luca torna a difendere il suo operato e quello della giunta uscente. Durante la diretta social di ieri, ha tuonato: «In questa campagna sto già ascoltando falsificazioni indecenti sui dati di sanità, trasporti e politiche regionali. È sconvolgente». Poi l’affondo finale: «Bisogna tapparsi le orecchie per non ascoltare le sciocchezze e le infamie di chi calpesta dieci anni di sacrifici e di lavoro per ridare dignità alla Regione Campania».

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