Quello della scuola è stato uno dei nodi cardine di questa pandemia: la sospensione delle attività didattiche è stata una delle questioni su cui i Governi si sono divisi, ma lasciare gli studenti a casa è stato necessario, per limitare le occasioni di contagio. In Cina, dove tutto è cominciato, le lezioni non sono riprese sibito dopo la fine del lockdown, ma la situazione in Europa è stata diversa.
I Paesi che mantenevano chiuse le scuole a causa del covid, venivano elogiati per il loro “coraggio”: secondo l’Unesco, tra settembre 2020 e gennaio 2021 l’Italia non è tra i paesi che più di altri hanno chiuso le scuole.
Scuole chiuse per covid, l’Italia una delle migliori per l’Unesco
Domani riaprono le scuole di ogni ordine e grado, ma restano ancora tante incognite: in molte regioni regna ancora l’incertezza, e si moltiplicano i casi di istituti che fanno marcia indietro a poche ore dal suono della campanella. Le ragioni sono da ricondurre, principalmente, alla scoperta di nuovi contagi tra il personale in servizio oppure tra gli alunni e i loro familiari.
Il caso della Campania
Un caso emblematico è quello della Campania, che ha scelto di lasciare ai sindaci, e ai dirigenti scolastici, l’ultima parola in merito alla riapertura. Infatti, nelle ultime ore, si sono moltiplicate le ordinanze che sospendevano ulteriormente le lezioni, anche oltre il primo febbraio, come previsto dall’ordinanza regionale.
Cosa dice l’Unesco
Secondo dati dell’Unesco tra settembre 2020 e gennaio 2021 l’Italia non è tra i paesi che più di altri hanno chiuso le scuole. Le nazioni che lo hanno fatto sono state Germania, Olanda e Regno Unito, con uno stop di 4 settimane. Nel grafico si vede quali sono gli Stati (in viola) che hanno sospeso totalmente l’attività didattica in presenza mentre, in fucsia, ci sono tutti gli altri. Secondo i dati, l’Italia è in media rispetto agli altri, laddove l’Unesco considera chiusura parziale anche se solo una Regione su 20 che adotta la didattica a distanza.