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Scuola, nel Salernitano crollano gli abbandoni: controlli serrati e rete con i servizi sociali cambiano la rotta

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Foto generica
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Un giro di vite contro la dispersione scolastica e una nuova organizzazione del sistema di vigilanza stanno ridisegnando il panorama educativo nel Salernitano e, più in generale, in Campania. Le ultime rilevazioni dell’Ufficio Scolastico Regionale certificano un’inversione di tendenza significativa: la lotta agli abbandoni, sostenuta dal Decreto Caivano e dalle linee guida introdotte con l’Agenda Sud, sta producendo risultati concreti come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Scuola, nel Salernitano crollano gli abbandoni

Dall’inizio dell’anno scolastico, le scuole hanno rafforzato i meccanismi di controllo delle frequenze, attivando segnalazioni immediate alla Procura dei Minori e potenziando la collaborazione con i servizi sociali. Ogni assenza prolungata viene trattata come un campanello d’allarme. Non si tratta più di un adempimento burocratico, ma di un’azione di presidio educativo che coinvolge famiglie, istituti e istituzioni.

I numeri del Salernitano raccontano il cambiamento. Nella primaria, per l’anno scolastico 2024-2025, sono stati segnalati 30 casi alla magistratura minorile, mentre 43 alunni hanno totalizzato più di metà anno di assenze. Alle scuole medie le segnalazioni salgono a 91, con 70 studenti che hanno frequentato meno del 50% delle lezioni. Nelle superiori, la fascia più critica, i casi segnalati alla Procura sono 159, con 787 studenti in grave ritardo di frequenza.

Se messi a confronto con i dati di tre anni fa, il quadro appare radicalmente diverso. Nel 2022, nella sola provincia di Salerno, gli studenti con assenze gravi erano 94 nella primaria, 123 alle scuole medie e 578 alle superiori. Nel 2025 le cifre risultano dimezzate: 43 nella primaria, 70 nelle medie e 285 nelle secondarie di secondo grado.

Determinante è la rete costruita sul territorio. I dirigenti scolastici hanno rafforzato le procedure di monitoraggio, predisponendo interventi tempestivi: convocazioni immediate delle famiglie, tutoraggi, percorsi di recupero personalizzati e supporto psicopedagogico. La logica non è più solo punitiva, ma preventiva.

Le risorse stanziate con l’Agenda Sud hanno consentito l’attivazione di laboratori, attività extrascolastiche e progetti di inclusione rivolti soprattutto alle aree più fragili. La dispersione, evidenziano i dati, non si manifesta con un abbandono improvviso, ma con assenze ripetute che, se ignorate, conducono alla rottura definitiva con la scuola.

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