Un’indagine internazionale ha portato alla luce la storia di una spia russa dormiente, nota come “Cat Lady”, smascherata non per documenti o intercettazioni, ma grazie al legame con il suo gatto. La vicenda è stata ricostruita da Christo Grozev, giornalista investigativo a capo delle indagini di The Insider ed ex capo investigatore russo per Bellingcat, in un video pubblicato sul suo canale YouTube.
Scoperta spia russa grazie al suo gatto: era sotto copertura a Napoli
La donna, identificata come Maria Adela Kuhfeldt Rivera ma il cui vero nome è Olga Kolobova, ha vissuto per oltre dieci anni sotto copertura in Italia, principalmente a Napoli, e in precedenza a Malta. Fingeva di essere una gioielliera peruviana, guadagnandosi la fiducia di persone vicine al quartier generale della NATO a Napoli e stringendo amicizia con mogli di generali, ottenendo così accesso a informazioni riservate sull’Alleanza.
Secondo Grozev, inizialmente non era difficile confermare la sua attività di spia russa grazie a un passaporto con numerazione particolare. Tuttavia, quando Kolobova lasciò l’Italia per tornare in Russia, ricostruire la sua identità reale si rivelò complesso. L’unico elemento rimasto costante nella sua vita finta e reale era il suo gatto, Luisa. Gli investigatori hanno così concentrato le ricerche sull’animale, convinti che potesse essere il filo conduttore tra Italia e Russia.
Dopo un monitoraggio attento, è stato scoperto che il gatto era dotato di un microchip univoco, registrato presso una clinica veterinaria in Russia. La verifica dei database locali e dei social network russi, tra cui VK, ha permesso di collegare il profilo di Olga Kolobova alla gatta, confermando definitivamente l’identità della spia.
Grozev ha descritto la scoperta come “incredibile”, sottolineando come un legame emotivo apparentemente innocuo, come quello con un animale domestico, possa diventare la chiave per smascherare operazioni di spionaggio sofisticate. L’inchiesta completa su questa vicenda verrà pubblicata nelle prossime settimane, promettendo ulteriori dettagli sulla rete di attività e contatti della “Cat Lady” in Europa.
Questa storia straordinaria evidenzia come, anche nell’ambito dell’intelligence internazionale, dettagli apparentemente marginali possano rivelarsi decisivi per scoprire identità sotto copertura.









