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Scontro tra De Luca e Manfredi: scintille anche sul calcio, le Regionali si avvicinano

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De Luca e Manfredi
De Luca e Manfredi

Scontro tra Vincenzo De Luca e Gaetano Manfredi che si punzecchiano anche sul calcio. In vista delle Regionali 2025, il Pd cerca la quadra tra le ambizioni del sindaco e le mosse del governatore. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Scontro tra De Luca e Manfredi: scintille anche sul calcio

Non è solo una questione politica, ora anche il calcio diventa terreno di scontro tra Vincenzo De Luca e Gaetano Manfredi. Il governatore e il sindaco di Napoli tornano a fronteggiarsi pubblicamente, tra frecciate, ironie e rivendicazioni. Stavolta il casus belli è stata la festa per lo scudetto sul Lungomare, organizzata dal Comune in collaborazione con il club azzurro.

«L’unica istituzione che aveva davvero titolo per partecipare è la Regione», ha sottolineato De Luca, ricordando l’investimento da oltre 30 milioni per la ristrutturazione dello stadio Maradona in occasione delle Universiadi. Poi il colpo sarcastico di Manfredi: «Potrebbe candidarsi alla prossima campagna acquisti». Una risposta secca, tra il serio e il faceto, che racconta molto del clima attuale tra Santa Lucia e Palazzo San Giacomo.

Conte resta, e la politica si prende la scena

L’occasione per un nuovo botta e risposta è stata la notizia del rinnovo del contratto di Antonio Conte, rimasto sulla panchina del Napoli nonostante le tentazioni bianconere. Entrambi i leader istituzionali hanno commentato la scelta del tecnico con soddisfazione, ma ciascuno con sfumature strategiche.

Manfredi ha parlato di «grande sostegno istituzionale», sottolineando l’affetto manifestato dalla città e ringraziando De Laurentiis per aver creato le condizioni del rinnovo. Poi, con ottimismo: «Napoli oggi non ha nulla da invidiare a nessuno». De Luca ha invece rimarcato il valore degli investimenti regionali nel mondo sportivo, tornando a rivendicare quanto fatto per il rilancio dell’immagine di Napoli: «Chi dimentica, ricordi: Napoli è in Campania, non in Scandinavia».

Regionali 2025: manovre e silenzi strategici

Dietro le schermaglie, si muove la vera partita: quella delle elezioni Regionali del 2025. Con la porta chiusa al terzo mandato, De Luca deve scegliere se tentare una strategia alternativa, candidandosi come capolista e puntando su un suo delfino (i nomi caldi sono Lucia Fortini e Fulvio Bonavitacola) o trattare un accordo con il Partito Democratico.

Il Pd, però, guarda con attenzione al Movimento 5 Stelle e valuta i profili di Roberto Fico (indigesto a De Luca) e Sergio Costa, più “compatibile” con l’ex sindaco di Salerno. Intanto, De Luca predica continuità: «Siamo al lavoro senza distrazioni politicanti», dice nel suo consueto video social del venerdì.

Manfredi resta cauto ma punta al centro del gioco

Da parte sua, Manfredi adotta un profilo più istituzionale, ma è evidente che il suo ruolo sarà centrale nella costruzione del fronte progressista. «Non è il momento dei nomi, ma dei programmi», afferma. «I cittadini vogliono sapere quali sono gli obiettivi e le priorità per la Campania, non assistere a diatribe politiche».

Conclusione: un duello che segna il futuro del centrosinistra campano

Le frizioni tra De Luca e Manfredi non sono certo una novità, ma il tono delle ultime uscite conferma che il rapporto tra i due è ai minimi termini. Difficile pensare a una sintesi semplice in vista delle Regionali. Intanto, le battute sul calcio offrono un antipasto amaro della vera sfida che si giocherà nei prossimi mesi: la leadership del centrosinistra in Campania.

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