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Scafati, spari in centro tra la folla: gambizzato un ventenne

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I carabinieri

Colpi di pistola esplosi in pieno centro cittadino, tra la gente, in un orario di massima affluenza. È accaduto nella serata di ieri a Scafati, dove un giovane di circa vent’anni è stato ferito alle gambe da un colpo d’arma da fuoco in via Martiri d’Ungheria come riportato dal quotidiano Il Mattino.

I fatti si sono verificati poco dopo le 20:30, in prossimità di un bar molto frequentato, gettando nel panico numerosi passanti. A confermare la natura intimidatoria del gesto sono stati gli stessi investigatori: si tratterebbe di un chiaro avvertimento, secondo uno schema consolidato.

Scafati, spari in centro tra la folla

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri della tenenza di Scafati e gli uomini del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, coordinati dal tenente colonnello Gianfranco Albanese. Le indagini sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e individuare il responsabile o gli eventuali complici.

Il giovane ferito, non in pericolo di vita, avrebbe raggiunto in autonomia il pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare di Stabia, sebbene non si escluda che sia stato accompagnato da qualcuno che poi si è allontanato senza fornire spiegazioni. Gli inquirenti propendono per questa ipotesi dopo aver rinvenuto, all’esterno del pronto soccorso, uno scooter con tracce evidenti di sangue, riconducibile con ogni probabilità al giovane ferito.

Sul luogo della sparatoria è stato rinvenuto un bossolo, immediatamente sottoposto a sequestro per le analisi balistiche. L’arma utilizzata sarebbe una pistola di piccolo calibro. Chi ha sparato avrebbe agito a distanza ravvicinata per poi darsi alla fuga e far perdere le proprie tracce. Nessun testimone, al momento, ha fornito indicazioni utili agli investigatori, complice anche la confusione generata dalla sparatoria in un orario in cui la zona era particolarmente trafficata.

L’assenza di testimonianze oculari sta complicando le indagini, che si concentrano ora sull’identificazione dell’aggressore. La vittima, nota nella zona, potrebbe fornire dettagli utili non appena le sue condizioni lo consentiranno. Gli investigatori non escludono alcuna pista, ma l’ipotesi più accreditata resta quella dell’intimidazione mirata, all’interno di un contesto che potrebbe avere collegamenti con dinamiche locali ancora da chiarire.

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