La Guardia di Finanza scopre un’evasione fiscale da 5,3 milioni nel commercio di tabacchi tra Scafati, Napoli e Caserta. Otto persone indagate per frode e autoriciclaggio. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Evasione fiscale nel commercio di tabacchi a Scafati: otto indagati
La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha concluso un’indagine che ha portato alla luce un articolato sistema di frode fiscale e riciclaggio nel settore del tabacco, coinvolgendo otto persone legate all’area di Scafati. Gli indagati, ciascuno con un ruolo definito nella vicenda, rischiano ora il processo.
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ha rivelato un meccanismo di evasione dal valore complessivo di oltre 5,3 milioni di euro. Il sistema ruotava intorno a una società di capitali operante nel commercio dei generi di Monopolio: l’azienda acquistava regolarmente grandi quantità di tabacco da un distributore autorizzato, ma le rivendeva poi in maniera irregolare a tabaccherie ed esercizi commerciali, eludendo completamente la fatturazione obbligatoria e ogni forma di tracciabilità fiscale.
Secondo quanto emerso, l’attività illecita sarebbe iniziata nel 2021 e si sarebbe estesa tra le province di Caserta, Napoli e la città di Scafati. L’omessa documentazione delle vendite avrebbe consentito agli indagati di sottrarsi al pagamento dell’aggio commerciale, generando un consistente danno per l’erario.
Ancora più allarmante è risultato il sistema di riciclaggio ideato dal gruppo: i profitti ottenuti venivano reinvestiti sia per mantenere in vita l’attività illegale, sia per acquisire nuove imprese, configurando così anche il reato di autoriciclaggio. L’indagine ha messo in evidenza la vulnerabilità del mercato dei tabacchi, spesso esposto a pratiche irregolari che richiedono un monitoraggio costante da parte delle autorità.
Tra le contestazioni principali figura anche l’associazione a delinquere. Al centro dell’inchiesta vi sarebbe la stessa società di capitali con sede nel Casertano, che avrebbe movimentato prodotti da fumo per un valore commerciale superiore ai 53 milioni di euro. Con la chiusura delle indagini preliminari, gli otto indagati potranno ora chiedere di essere ascoltati prima che la Procura proceda con la richiesta di rinvio a giudizio.