Roberto Saviano interviene sulla questione delle Ong attive nel Mediterraneo. Lo scrittore napoletano, intervenuto a Che Tempo Che Fa, ha commentato le immagini della donna proveniente dalla Guinea soccorsa da Open Arms e che ha perso il suo bambino, Youssef, di soli 6 mesi.
Roberto Saviano e le Ong del Mediterraneo
“Mercoledì mattina, Open Arms ha ricevuto una richiesta di intervento da Frontex,un gommone in avaria a 30 miglia a nord della costa libica. Ci sono solo 4 soccorritori e più di 100 persone che rischiano di annegare. La donna che grida disperata “Ho perso il mio bambino, dov’è il mio bambino”si chiama Joanna, viene dalla Guinea Conakry,uno dei Paesi più poveri del mondo.è la mamma di Youssef,un bimbo di soli 6 mesi che le è scivolato dalle braccia mentre era in acqua.
La Ong ha chiesto alla Guardia costiera italiana l’evacuazione per motivi sanitari di Youssef,ma per Youssef è troppo tardi. Tra i 113 migranti che sono stati salvati da Open Armsc’era anche Bangaly, 6 anni, è il bimbo che nel video che vi ho mostrato vomita acqua salata subito dopo essere stato tirato su. La madre di Bangaly è una delle 6 persone morte durante il naufragio”.
I dati
“Nel giro di due giorni questa settimana, Open Arms ha soccorso tre diverse imbarcazioni e tratto in salvo 265 persone. Quattro anni fa c’erano 12 navi Ong, oggi Open Arms è l’unica nave Ong presente nel Mediterraneo. Come denunciano le Ong, il nostro governo tiene le navi bloccate mentre la gente annega. Da gennaio, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, sono annegate oltre 900 persone”
Qualche giorno prima di questo naufragio, mentre stava pattugliando le acque a Nord della Libia, la Open Arms ha avvistato uno zaino in acqua. Dentro a questo zaino c’erano alcuni vestiti da uomo, caricabatterie,fogli scritti in arabo, due anelli. Vedete ancora soltanto dei numeri in questa fotografia? Numeri che devono essere bloccati, numeri che arrivano, numeri che devono essere respinti?
Quando sentiremo qualche politico dire l’infamia che i migranti arrivano muscolosi,con il cappellino di paglia, a fare i turisti non lasciamo correre, al contrario ricordiamoci questa foto, ricordiamo le grida di Joanna, altrimenti saremo solo complici”.
