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Santo del 23 marzo: oggi si venera San Turibio di Mogrovejo

Santo del 22 marzo: oggi si venera San Turibio di Mogrovejo

San Turibio di Mogrovejo

San Turibio di Mogrovejo, la cui festa si celebra il 23 marzo, è una figura di grande importanza nella storia della Chiesa cattolica, specialmente in America Latina. È stato un vescovo e un evangelizzatore di grande zelo, noto per il suo impegno nella difesa dei diritti degli indigeni e per la promozione della fede cristiana in un periodo cruciale della storia del Perù e del continente sudamericano.

Santo del 22 marzo: San Turibio di Mogrovejo

San Turibio di Mogrovejo nacque il 16 novembre 1538 a Mayorga, una piccola località nella provincia di Valladolid, in Spagna. Proveniva da una famiglia nobile, ma fin da giovane si distinse per il suo spirito di preghiera e per l’intelligenza. Dopo aver completato i suoi studi in diritto, fu nominato avvocato.

La sua formazione accademica lo portò a Roma, dove ottenne la laurea in diritto civile e canonico. Turibio, tuttavia, non si accontentò di una carriera di successo nel campo giuridico, ma sentì un forte richiamo alla vita religiosa e, di conseguenza, si dedicò al sacerdozio.

Nomina a Vescovo del Perù

Nel 1579, la sua vita prese una svolta decisiva quando il re Filippo II di Spagna lo nominò Vescovo di Lima, in Perù, senza che Turibio fosse mai stato ordinato sacerdote. Era un incarico straordinario, e questo fatto dimostra la grande stima che la monarchia spagnola aveva nei suoi confronti. La nomina a vescovo di Lima venne resa ancora più significativa dal fatto che, all’epoca, il Perù stava vivendo un periodo di grandi sfide legate alla colonizzazione e alla cristianizzazione delle popolazioni indigene.

Turibio di Mogrovejo accettò la nomina e si trasferì in Perù, dove fu ordinato sacerdote e vescovo nel 1581. Da quel momento, dedicò la sua vita all’evangelizzazione e alla protezione dei diritti degli indigeni.

L’attività episcopale

Come Vescovo di Lima, Turibio si distinse per la sua energia, dedizione e compassione. Il suo zelo per l’evangelizzazione lo portò a visitare personalmente ogni angolo della sua diocesi, che comprendeva un vasto territorio. In un periodo in cui le distanze erano enormi e i mezzi di trasporto estremamente limitati, la sua attività pastorale fu eccezionale. Turibio percorse a piedi centinaia di chilometri per istruire e guidare i cristiani, incontrando personalmente le comunità e cercando di migliorare le condizioni di vita degli indigeni.

Si impegnò fortemente nell’educazione religiosa degli indigeni, cercando di adattare il messaggio cristiano alle loro tradizioni culturali senza compromettere i principi della fede. Fondò scuole per la formazione religiosa, ordinò numerosi sacerdoti e istituì diverse parrocchie, facendo in modo che il messaggio evangelico raggiungesse anche i più remoti villaggi.

Un altro dei suoi grandi impegni fu la protezione dei diritti degli indigeni, che erano spesso sfruttati e maltrattati dai colonizzatori. Turibio si oppose fermamente agli abusi e si fece portavoce dei diritti degli indigeni, cercando di garantire che fossero trattati con giustizia.

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