La Fials di Salerno lancia un appello forte e chiaro riguardante la sanità privata accreditata: “Contratto bloccato da oltre 10 anni”. La lettera è indirizzata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e al presidente regionale dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Sergio Crispino. Lo riporta SalernoNotizie.
Sanità privata accreditata, la Fials Salerno lancia un appello
La Fials di Salerno lancia un appello forte e chiaro attraverso una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e al presidente regionale dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Sergio Crispino. Nella missiva sono coinvolti anche gli amministratori delle case di cura accreditate e i consiglieri regionali. Al centro della questione c’è il rinnovo del contratto collettivo della sanità privata accreditata, che è fermo da oltre dieci anni.
“La misura è colma”, dichiara con fermezza Carlo Lopopolo, segretario generale della Fials Salerno. “Non possiamo più accettare che migliaia di lavoratori, che ogni giorno forniscono assistenza e servizi essenziali al nostro sistema sanitario, siano lasciati in questa situazione di abbandono. Chiediamo un confronto immediato e responsabile che porti a un contratto dignitoso, sia dal punto di vista normativo che economico”.
La lettera mette in luce l’indifferenza delle istituzioni nei confronti di un settore che, soprattutto durante la pandemia, ha garantito cure e assistenza, contribuendo a prevenire il collasso del sistema pubblico. I sindacati sottolineano l’urgenza di intervenire per evitare che la crisi del comparto si traduca in riduzioni degli orari, cassa integrazione o licenziamenti.
“Non intendiamo riempire le piazze di bandiere, ma vogliamo sederci a un tavolo con serietà,” afferma Felice Vocca, segretario provinciale della Fials Salerno per la Sanità privata accreditata. “Questa non è solo una rivendicazione sindacale, ma un gesto di responsabilità nei confronti dei lavoratori e della qualità dell’assistenza sanitaria in Campania. È giunto il momento di riconoscere che siamo tutti parte dello stesso albero.”