Nuovi sviluppi nell’indagine sulla morte del marocchino Yassine Bousenna, deceduto in ospedale dopo essere rimasto schiacciato da un macchinario a soli 17 anni a Nocera Inferiore: tre nuovi indagati. Lavorava senza contratto. Si allarga la lista degli indagati: al momento sono sette, tra cui dirigenti e responsabili della sicurezza. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Yassine Bousenna morto schiacciato da un macchinario: 3 nuovi indagati
Si allarga l’inchiesta sulla tragica morte di Yassine Bousenna, il 17enne di origini marocchine rimasto schiacciato da un macchinario all’interno di un’azienda di lavorazione del legno e deceduto poche ore dopo in ospedale. La Procura di Nocera Inferiore, con il pubblico ministero Gianluca Caputo, ha iscritto altri tre nomi nel registro degli indagati, che si aggiungono ai quattro già identificati in una prima fase dell’indagine.
Le nuove accuse
I nuovi indagati sono:
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un altro amministratore dell’azienda,
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un dipendente preposto al macchinario coinvolto nell’incidente,
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il responsabile del servizio protezione e prevenzione.
Tutti rispondono dell’ipotesi di omicidio colposo e violazione delle norme antinfortunistiche. Gli altri quattro indagati, già noti, comprendono il legale rappresentante della società, l’amministratore giudiziario, il datore di lavoro e un altro amministratore-dipendente.
La tragedia
Yassine Bousenna lavorava senza contratto. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, il giovane sarebbe stato impiegato in nero e privo di formazione o dispositivi di protezione individuale. Il tragico incidente è avvenuto l’11 aprile scorso: il 17enne sarebbe rimasto schiacciato sotto un impianto con nastro e rullo, per poi sentirsi male. Ricoverato d’urgenza nel reparto di Rianimazione, è deceduto dopo circa mezz’ora. Pare fosse il suo primo giorno di lavoro, ma questo dettaglio resta da verificare.
L’incidente probatorio
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto per i prossimi giorni l’incidente probatorio per raccogliere in forma protetta le testimonianze chiave:
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il fratello della vittima,
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un altro extracomunitario che accompagnò Yassine in ospedale.
Entrambi dovranno contribuire a chiarire le condizioni di lavoro e il contesto in cui si è consumata la tragedia.
Gli elementi dell’inchiesta
Nel frattempo, la Procura ha:
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sequestrato il macchinario coinvolto nell’incidente,
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acquisito i cellulari di alcuni dipendenti,
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raccolto video e altri materiali utili a ricostruire gli ultimi momenti del ragazzo.
È stato nominato anche un consulente tecnico incaricato di esaminare la macchina sotto sequestro.