Orrore in provincia di Salerno dove un istruttore sportivo di 45 anni è stato arrestato e posto ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico accusato di violenza sessuale su due ragazzine di 12 anni. Le indagini sono partite da un malore a scuola di una delle vittime. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Salerno, violenza sessuale su due ragazzine: arrestato istruttore sportivo
Un istruttore sportivo salernitano di 45 anni è stato sottoposto agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, con l’accusa di violenza sessuale su due allieve che all’epoca dei fatti avevano appena dodici anni. Gli episodi contestati sono avvenuti tra dicembre 2022 e ottobre 2024 all’interno della struttura sportiva del capoluogo campano. L’ordinanza cautelare, firmata dal gip del Tribunale di Salerno Francesco Guerra, è stata eseguita dai carabinieri della stazione Duomo. All’uomo viene contestata anche l’aggravante di abuso di autorità, essendo istruttore della disciplina praticata abitualmente da una delle due vittime e sporadicamente dall’altra.
L’indagine e le testimonianze
Le indagini sono scattate a seguito della denuncia presentata dai genitori di una delle ragazze, dopo che la minore aveva accusato un malore a scuola manifestando insofferenza al contatto con i medici del 118 intervenuti. Successivamente la ragazza ha fatto alcune confidenze a familiari e all’estetista di fiducia, anticipando l’intenzione di raccogliere prove per denunciare l’istruttore.
Durante l’interrogatorio, supportato da un consulente psicologo, la giovane ha ricostruito fatti di palpeggiamenti e violenze, compresi schiaffi e pugni in risposta a sue reazioni di rifiuto. Tra gli atti dell’indagine è stata acquisita anche una registrazione in cui l’istruttore invita la ragazza a non parlare degli abusi per non compromettere la sua reputazione.
La seconda presunta vittima, chiamata come testimone, ha confermato le attenzioni indesiderate dell’uomo, denunciando a sua volta palpeggiamenti durante un episodio in cui l’istruttore la sollevava dopo una caduta. Anche questa ragazza è stata ascoltata con l’assistenza di una psicologa che ne ha attestato la credibilità. Tra le prove raccolte ci sono foto, screenshot e messaggi inviati nel corso degli anni in cui sarebbero avvenuti gli abusi. Nonostante la richiesta del pubblico ministero di carcere per il 45enne, il gip ha optato per i domiciliari, ritenendo sufficiente questa misura poiché gli episodi si sarebbero consumati esclusivamente nella struttura sportiva.