Architettura redentorista a Vallo della Lucania: presso la sede del Parco Nazionale del Cilento la presentazione di un saggio multidisciplinare sull’innovazione architettonica e sociale delle strutture ecclesiali redentoriste. Presenti studiosi, rappresentanti religiosi e istituzionali. Lo riporta Giornale del Cilento.
Vallo della Lucania, presentazione di un saggio multidisciplinare
Un incontro tra architettura, spiritualità e ricerca antropologica. Presso la sede del Parco Nazionale del Cilento, a Vallo della Lucania, si è svolto il convegno di presentazione del volume: “L’innovazione dell’architettura moderna e contemporanea delle strutture ecclesiali dei missionari Redentoristi dell’Italia meridionale. Aspetti demo-etno-antropologici, di innovazione e di qualità dell’architettura”, firmato da Gino Fontana (avvocato e PhD) e Lorenzo Gargano (architetto e PhD).
Una riflessione politematica sull’eredità redentorista
La ricerca proposta nel saggio analizza l’evoluzione architettonica delle opere redentoriste nel Mezzogiorno d’Italia, partendo dal pensiero di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore della congregazione. Le costruzioni ecclesiali, ispirate alla povertà e all’essenzialità, sono state oggetto di una profonda trasformazione dopo il Concilio Vaticano II, che ha dato impulso a una nuova visione spaziale e funzionale, più inclusiva e orientata all’accoglienza. Impossibilitato a partecipare, il presidente del Parco, Giuseppe Coccorullo, ha delegato il membro della Giunta Esecutiva Francesco Bellomo, intervenuto in rappresentanza dell’ente. Presente anche Padre Vincenzo Loiodice, economo della Provincia redentorista di Europa Sud.
Dialogo tra fede, estetica e diritti
Moderati da Sabatino Di Maio, i relatori hanno discusso del valore simbolico e sociale delle chiese redentoriste, affrontando temi interdisciplinari: dal diritto alla tutela dei beni culturali, alle questioni antropologiche legate all’identità dei luoghi e delle comunità. Il saggio propone una lettura che unisce teologia, architettura, diritto, etnografia e ambiente, dimostrando come la missione redentorista abbia saputo coniugare spiritualità e innovazione, in dialogo con la modernità.