Vaccinazioni in ospedale per anziani e pazienti fragili: la Campania è un esempio virtuoso di prevenzione e medicina di iniziativa. Lo riporta l’Ansa. «Non più un centro vaccinale statico, ma un modello itinerante che raggiunge i pazienti in reparto o durante le visite di follow-up», ha spiegato il professor Francesco De Caro, docente di Igiene e Medicina preventiva e responsabile del piano vaccinale all’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.
Vaccinazioni in ospedale: la Campania modello di sanità pubblica
Vaccinare direttamente in ospedale, raggiungendo i pazienti fragili nel luogo in cui sono già in cura. È questa la strategia vincente che ha reso la Regione Campania un modello nazionale nella prevenzione sanitaria. Un sistema virtuoso, attivo da anni, che garantisce vaccinazioni gratuite e mirate a soggetti anziani o affetti da patologie croniche, spesso ricoverati o seguiti in regime ambulatoriale, per proteggerli da malattie gravi come Herpes Zoster, Influenza, Covid-19, Pneumococco e altre infezioni potenzialmente letali.
Il vaccino va dal paziente, non il contrario
«Non più un centro vaccinale statico, ma un modello itinerante che raggiunge i pazienti in reparto o durante le visite di follow-up», ha spiegato il professor Francesco De Caro, docente di Igiene e Medicina preventiva e responsabile del piano vaccinale all’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il progetto prevede una presa in carico completa del paziente, dalla somministrazione alla registrazione digitale tramite la piattaforma regionale Sinfonia.
Numeri incoraggianti: prevenzione efficace
Dal 2023 ad oggi, sono state somministrate 738 dosi di vaccino anti-Herpes Zoster, con un tasso di completamento del ciclo vaccinale decisamente superiore alla media internazionale (86% contro il 30-40%). Inoltre, 488 neonati sono stati immunizzati contro il virus respiratorio sinciziale, una delle principali cause di ricovero in terapia intensiva nei primi mesi di vita. A questi si aggiungono i risultati positivi della campagna antinfluenzale e anti-Covid, tuttora in corso.
Un’esperienza condivisa e riconosciuta
Durante un convegno tenutosi presso l’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno, con la partecipazione di esperti, clinici e accademici, si è fatto il punto su questa buona pratica sanitaria, considerata ormai una eccellenza della sanità campana. Tra i presenti anche rappresentanti della Regione Campania, dell’Ordine dei Medici, della SITI (Società Italiana di Igiene) e della ANMDO (Associazione Nazionale Medici Direzioni Ospedaliere). «La vaccinazione in ospedale è uno strumento salvavita che consente di raggiungere categorie ad alto rischio altrimenti difficili da intercettare – ha aggiunto De Caro – soprattutto in un contesto di popolazione sempre più anziana e con multiple patologie».
Vaccinazioni per tutti: dai neonati agli adolescenti
Il progetto prevede anche l’offerta attiva della vaccinazione anti-HPV per adolescenti e giovani adulti, intercettati durante visite ospedaliere. L’obiettivo è trasformare la lezione della pandemia in una pratica stabile, consolidando una cultura della prevenzione strutturata e diffusa.
Le vaccinazioni non sono un costo, ma un investimento
«Investire nella prevenzione significa evitare ricoveri, ridurre i costi sanitari e salvare vite umane – ha sottolineato Vincenzo Giordano, dirigente della Direzione Generale per la Tutela della Salute –. Il nostro modello si basa su logistica, risorse digitali e organizzative integrate con il sistema ospedaliero». La Campania si conferma così una delle prime regioni italiane ad aver compreso che la sanità moderna passa dalla prossimità e dall’iniziativa, portando la cura nei luoghi in cui si trovano i pazienti più vulnerabili.