Cronaca Salerno, Salerno

Salerno cambia volto al turismo: boom degli alloggi brevi, reggono alberghi e ristoranti

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La provincia di Salerno tra le più dinamiche nel turismo: crescita decisa degli alberghi destinati ai soggiorni brevi e ristorazione in crescita secondo Unioncamere-InfoCamere. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Turismo a Salerno, alberghi stabili e crescita record degli alloggi brevi

La provincia di Salerno si conferma capace di interpretare l’evoluzione del turismo, ampliando l’offerta ricettiva senza perdere equilibrio. È quanto emerge dall’analisi Unioncamere-InfoCamere sull’andamento delle imprese dei servizi di alloggio e ristorazione negli ultimi cinque anni. Il quadro che ne deriva evidenzia una sostanziale tenuta del comparto alberghiero tradizionale, affiancata da una crescita decisa degli alloggi destinati ai soggiorni brevi e da un rafforzamento della ristorazione.

I dati provinciali

Il numero degli alberghi e delle strutture ricettive classiche resta pressoché invariato. Al 30 settembre scorso le imprese registrate in provincia di Salerno sono 546, con una flessione minima dello 0,5% rispetto a cinque anni fa, pari a tre unità in meno. Un dato che assume maggiore rilievo se confrontato con il contesto nazionale, dove il calo raggiunge il 5,2%, segnalando una buona capacità di tenuta del sistema alberghiero salernitano.

Di segno opposto l’andamento degli alloggi per vacanze e soggiorni brevi. In provincia le imprese registrate sono 1.812, con un incremento del 42,8% nell’arco di cinque anni. La crescita, pari a 543 nuove strutture, colloca Salerno tra le aree più dinamiche del Mezzogiorno e, per valore assoluto, al quarto posto in Italia dopo Roma, Napoli e Bolzano. Parallelamente, la ristorazione mostra segnali di vivacità. I ristoranti con servizio al tavolo sono 3.608, quinto dato più alto tra le province italiane, con un aumento del 7% rispetto al 30 settembre 2021. Una crescita superiore alla media nazionale, ferma al 2,3%.

Il confronto regionale

Allargando lo sguardo alla Campania, gli alberghi e le strutture ricettive tradizionali registrate sono 2.268, in diminuzione del 5,5% negli ultimi cinque anni. Una flessione più marcata rispetto a quella contenuta registrata nel Salernitano. Completamente diverso l’andamento degli alloggi per vacanze e soggiorni brevi, che in Campania raggiungono quota 5.908 imprese, con una crescita del 69,3%, tra le più elevate a livello nazionale. A trainare il dato è Napoli, che conta 3.578 alloggi brevi, quasi raddoppiati rispetto al 2021 (+98,1%). Segue Salerno con 1.812 strutture (+42,8%). Più distanziate le altre province: Caserta con 225 imprese (+55,2%), Avellino con 124 (+14,8%) e Benevento con 169 (+5%). Anche la ristorazione regionale conferma un trend positivo. I ristoranti con servizio al tavolo in Campania sono 15.138, in aumento del 5,4% rispetto a settembre 2021, con 774 attività in più.

Lo scenario nazionale

Nel quadro italiano, l’analisi Unioncamere-InfoCamere descrive una trasformazione profonda dell’offerta turistica: meno alberghi tradizionali, forte espansione degli alloggi per soggiorni brevi e una ristorazione che, pur tra difficoltà, continua a svolgere un ruolo di presidio economico. Al 30 settembre scorso, gli alberghi e le strutture similari diminuiscono di 1.604 unità in cinque anni (-5,2%), attestandosi a 29.199 imprese. In netta crescita, invece, il comparto degli alloggi per vacanze e soggiorni brevi, che aumenta del 42,1%, con oltre 13mila imprese in più e un totale nazionale di 44.801 unità. Più stabile la dinamica dei ristoranti con servizio al tavolo, che crescono del 2,3% rispetto al 2021, raggiungendo 159.494 imprese complessive.

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