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Turismo, anche il receptionist è automatico

L’ultima novità nel mondo del turismo è “made in Italy”: in Veneto è stato infatti brevettato e assunto il primo robot impiegato in hotel per servizi di accoglienza ai clienti, progettato da un’azienda locale e in grado di parlare ben 10 lingue.

Hotel, arriva un automa

L’automa si chiama Paolo Pepper ed è stato realizzato dalla società Jampaa di Padova, in collaborazione con un gruppo di lavoro dell’Università Ca’ Foscari e con il Ciset: di colore bianco e alto circa un metro, Paolo Pepper è entrato in servizio (con discreto successo) presso il Parc Hotel di Peschiera del Garda, dove dal mese di dicembre sta svolgendo a pieno le mansioni da receptionist.

Un turismo sempre più tecnologico

Questo è solo l’ultimo esempio delle trasformazioni in atto nel più generale mondo del turismo, che ormai anche in Italia è sempre più dominato dal peso e dal ruolo delle tecnologie e del Web: come rivelato di recente dall’Istat, ad esempio, la maggioranza dei viaggi realizzati dagli italiani “nasce” e si prenota online (55 per cento dei casi nel corso del 2017), soprattutto per questioni di praticità e convenienza, trend trainato anche dalle offerte e codici sconto praticati dalle compagnie aeree, resi possibili anche dalle tariffe low cost dovute ai minori costi di gestione della struttura e personale che opera online.

Alla reception c’è Paolo Pepper

Ma se il mercato dei servizi turistici via Web è in forte espansione ormai da anni, il nuovo fronte sembra essere rappresentato proprio dall’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale, con Paolo Pepper a certificare un possibile futuro standard del settore. Questo umanoide infatti è in grado di “sostituire” in maniera quasi totale l’operato di un receptionist “fisico”, in quanto interagisce con i clienti (fornendo informazioni, come detto, in dieci lingue), ma anche di assumere toni di voce adeguati al contesto e cercare di intrattenere i visitatori con battute ironiche e movimenti armonici.

Informazioni continue ai clienti

Ovviamente, poi, Paolo Pepper è anche costantemente connesso alla Rete, così da poter fornire servizi ai turisti circa percorsi, soluzioni di trasporto, punti di interesse, attrazioni ed eventi in ambito locale o su scala più allargata; come spiegato dai suoi “creatori”, poi, il grande vantaggio del robot è che “non conosce stanchezza, non ha bisogno di ferie e risponde con entusiasmo a tutte le domande”, anche se il team di Jampaa ci tiene a sottolineare che “questo non significa che ruberà il lavoro agli umani”.

Mansioni di routine

La spiegazione arriva dalla stessa società, che mette in luce come l’automa possa “farsi carico di fornire le informazioni più ripetitive, ma non può affrontare emergenze e situazioni nuove o prendere decisioni strategiche”. In termini pratici, questo significa che questo sistema di intelligenza artificiale e “machine learning” può dedicarsi ad attività di routine, prevedibili e ripetibili (nel campo degli hotel, si possono citare ad esempio le operazioni di check-in e check-out o il servizio ai tavoli), liberando così risorse umane da destinare a mansioni più creative e strategiche.

Ma non sostituirà il lavoro umano

Come sintetizzato da Luca Vescovi, chief technology officer di Jampaa.it e responsabile della sperimentazione del robot, Paolo Pepper è “solo un collega che si fa carico di fornire le informazioni più ripetitive e, pur imparando dall’esperienza e dal contesto, non può affrontare le emergenze e non ha la capacità di affrontare situazioni nuove o prendere decisioni strategiche“.

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