Il turismo in Costiera Amalfitana sta vivendo una lieve flessione, ma non si parla di crisi. A Positano si nota un calo nel traffico veicolare, mentre a Ravello si registrano meno matrimoni rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, questi numeri non devono essere letti come segnali di un declino, ma piuttosto come un ridimensionamento naturale dopo la bolla turistica post-pandemia. Nonostante ciò, il territorio mostra segni positivi, con un turismo che si fa più consapevole, sostenibile e rispettoso delle tradizioni locali.
Fattori che influenzano la flessionec
A causare questa lieve frenata sono diversi fattori, a partire dai costi elevati degli spostamenti terrestri, che scoraggiano tanto i turisti quanto i fornitori di servizi locali. A livello internazionale, pesano anche le difficoltà economiche derivanti dai dares degli Stati Uniti, un mercato fondamentale per la Costiera, e dalle incertezze geopolitiche legate a conflitti in alcune aree del mondo. Questi eventi globali stanno creando una certa prudenza nei viaggi a lungo raggio, influenzando il flusso turistico verso la Costiera Amalfitana.
Una Costiera più sostenibile
Nonostante la flessione nei numeri, la Costiera Amalfitana si conferma un territorio resiliente e più sostenibile. A Positano, l’incremento della mobilità sostenibile ha ridotto il numero di auto in circolazione, permettendo ai residenti e ai visitatori di vivere un’esperienza più tranquilla e vivibile. I negozi, che stanno diventando sempre più attività alimentari, hanno un impatto positivo sulla qualità dell’offerta locale, sebbene rappresenti una leggera perdita di tradizione.
A Ravello, sebbene i matrimoni siano in calo, eventi culturali e turismo di qualità sono in aumento, con i visitatori sempre più attratti dall’autenticità del luogo e dalla sua storia. Il paese ha deciso di concentrarsi su una strategia turistica più equilibrata, incentrata sulla qualità dell’accoglienza piuttosto che sulla quantità. I matrimoni continuano a essere una risorsa, ma la flessione potrebbe rappresentare un’opportunità per riflettere su un’offerta turistica che non danneggi il delicato equilibrio sociale e ambientale di Ravello.
Il fenomeno dell’overtourism
Il tanto temuto fenomeno dell’”overtourism” non sembra avere un impatto devastante in Costiera, se non in alcune aree più turistiche come le spiagge e le vie del mare. Le misure adottate dalle amministrazioni locali, in particolare a Amalfi, hanno permesso di limitare il caos causato dai bus turistici e di intensificare i controlli. Le politiche di regolamentazione hanno avuto un impatto positivo sulla qualità della vita locale, riducendo la congestione e migliorando l’esperienza dei turisti e dei residenti.
La sfida di investire con prudenza
Se da un lato alcuni operatori del settore stanno vivendo un ridimensionamento dei guadagni, dall’altro molti confermano che il lavoro è più equilibrato. Con clienti più attenti e soggiorni più organizzati, la qualità dell’accoglienza sembra prevalere sulla quantità di visitatori. In effetti, la flessione del turismo potrebbe essere un’opportunità per gli imprenditori locali di concentrarsi su un turismo più sostenibile e di qualità. Chi ha investito troppo nel turismo “gonfiato” dal post-Covid è forse quello che sta risentendo di più di questa trasformazione.