Truffa sui Fondi dell’Ue nella provincia di Salerno: sono 41 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Salerno. Figurano funzionari regionali e coinvolge anche un membro delle forze dell’ordine. Lo riporta SalernoToday.
Truffa sui Fondi dell’UE nella provincia di Salerno: 41 indagati
Un’operazione ha portato al sequestro di fondi europei destinati al settore agricolo, ottenuti in modo fraudolento nella provincia di Salerno. I carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Salerno, su richiesta dell’Ufficio dei Procuratori Europei Delegati di Napoli. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 1.137.000 euro. Il provvedimento cautelare riguarda 14 persone (su un totale di 41 indagati), accusate di associazione a delinquere finalizzata a truffe aggravate ai danni dell’Unione Europea, reati contro la pubblica amministrazione (in particolare corruzione) e falsificazione.
L’inchiesta coinvolge la Regione
L’indagine, condotta tra il 2022 e il 2024, ha rivelato l’esistenza di una struttura organizzativa stabile che, secondo le evidenze raccolte, avrebbe operato con il supporto di pubblici ufficiali della Regione Campania. Questi ultimi avrebbero utilizzato le proprie funzioni pubbliche per favorire gli interessi di un gruppo criminale, insieme a liberi professionisti. Le attività illecite si sarebbero concentrate principalmente sull’appropriazione indebita di fondi europei destinati al settore agricolo e allo sviluppo delle aree rurali. Ciò sarebbe avvenuto attraverso la presentazione di richieste di finanziamento basate su dati falsi, creati ad arte tramite accordi e complicità di tecnici agrari e funzionari regionali. Questo sistema avrebbe permesso ai titolari delle aziende coinvolte di avanzare nelle graduatorie regionali, facilitando l’assegnazione dei cospicui fondi disponibili.
Il ruolo di un membro delle Forze dell’Ordine
Nel contesto di questa vicenda, è emerso il reato di corruzione, legato all’accettazione di promesse di percentuali sui contributi ottenuti o richiesti. Inoltre, un ex membro delle Forze dell’Ordine, attualmente in pensione ma attivo al momento dei fatti, era stabilmente al servizio del gruppo criminale. Questo individuo avrebbe avuto il compito di informare il gruppo su eventuali indagini relative alle truffe ai danni dell’Unione Europea, di deviare le indagini in corso attraverso atti falsi e di fornire “consulenze” a coloro che richiedevano fondi. Le indagini sono state condotte dalla Sezione “EPPO” (European Public Prosecutor Office) del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli. Questa sezione è stata istituita nel 2021, insieme a quelle di Torino, Milano, Venezia, Bologna, Roma e Palermo, con l’obiettivo di contrastare i cosiddetti reati PIF (“Protezione degli Interessi Finanziari”). Questi reati danneggiano gli interessi finanziari dell’Unione Europea e sono di competenza della Procura Europea, un’istituzione indipendente dell’UE attiva dal 1° giugno 2021, con sede a Lussemburgo.